Astro del ciel,luce dona alle genti, pace infondi nei cuori ( 4 sleeps till xmas!!)
Ormai manca poco: quanto stupendo è questo periodo dell’anno in cui ogni frase finisce con un sorriso e si dice “buon Natale”?!

Poi è così ciufolina, profuma di muschio bianco e latte.
Ed ha già una chioma nera e fluente.
Lo so, sono una zia orgogliosa.
Una zia orgogliosa che sa pure fare arrosti stupendi.
E questa è la mia consacrazione a domestic Goddess: ieri sera cenetta a base di arrosto di vitello, che prima ho massaggiato con sale fino, cosparso del rosmarino del nostro balcone, fatto dorare in olio extravergine di oliva e burro, innaffiato di vino bianco riserva vintage 2007 e infornato a 220° per un’ora con pisellini dell’orto congelato e patate pelate a mano dalla sottoscritta, una per una.
Che dire? il sughino e la cottura erano perfette, la carne buona ma posso fare di meglio, ma non per mia colpa: credo che mi abbiano dato un taglio di carne un po’ troppo grassa.
L’inquilina alla quale abbiamo affittato la casina di Milano, mi ha cominciato a rendere alcune cose che avevo lasciato lì, in attesa di trovare spazio e collocazione.
Oggi mi è arrivato lo scatolone pieno zeppo di fotografie, e aprendolo, mi sono ritrovata a quando la forza di gravità reggeva ancora il mio regal sederino, il mio petto era florido ed io ero di robusta costituzione.
Ho ritrovato le foto delle mie estati bostoniane, dei due anni di New York, ed eccomi con le amiche di sempre, Beba, Frafu, Lulu, scatenate e un po’ brille a vivere la vida loca della grande mela.
Ho persino ritrovato la foto con quel cappotto di Anthropologie di maglia, che avevo fatto carte false per averlo, e poi che ora non so nemmeno più dov’è: ecco perchè sono sostenitrice del fatto che non bisogna mai dare via nulla, perchè tutto torna in auge, e può sempre servire.
Comunque, rimesso tutto nello scatolone, anche le foto compromettenti, ho mandato tutto a casa di mammà, che non lo sa ancora ma si vedrà recapitare questo enorme scatolone pieno di ricordi: già me la vedo, la mia mamma, con i kleneex e le canzoni natalizie, la sera della vigilia, con la scusa di volerle sistemare, a piangere ricordando quando era piccolina pure io.
Adesso, nel giro di tre ore devo: sbaraccare il computer, caricarmi con i doni che avevo lasciato in ufficio, dirigermi a piedi verso la stazione, pit stop nel negozietto pieno di scemenze che ci piacciono per comprarmi il cerchietto a renna di babbo natale, arrivare al noon, aperitivare con il mio Andrea, prendere possibilmente il treno delle 19.40, arrivare a casa, preparare passato di zucca e cenetta natalizia per me e la Franci, chiaccherare con la Franci per un update generale, sparecchiare,sistemare, dormire.
Amore, ma un last minute io e te soli soletti per una spa a Zanzibar, partenza tipo il 26 dicembre e ritorno…fammi pensare: mai.
Che ne dici?Sverniamo lì?
Poi a luglio torniamo e andiamoa fare il giro della Groenlandia.