Il cielo in una stanza. From marieclaire.it with love
Secondo giorno di trasferta parigina e ieri il mio amico Pierre e il suo compagno Hector mi hanno portato in un ristorante che non posso non condividere.
Queste sono giornate grigie, perfette per le coccole ma dedicate al lavoro, all’entusiasmo di presentare una nuova idea creativa, quindi va bene così: però alla sera ci aspettano ricompense culinarie dal sapore gourmand, piccoli viaggi di gusto a distanza di qualche strada.
Asfalto bagnato e il profumo della notte parigina: chiacchiere tra amici veri, e sakè caldo.
Non è il solito giapponese che si trova random: arriviamo e le porte sono in legno antico, sembra quasi di entrare in una vecchia drogheria.
Quello che colpisce da subito è che siamo gli unici “facce bianche” del circondario. Il che è un ottimo sogno, e segno.
I tavoli sono pochi, l’ambiente è minimale ma accogliente, la cucina è a vista e i cuochi tutti giovani chef made in Japan.
Nel menù non c’è traccia di sushi, sashimi o maki.
SI parla di tapas e non perchè si strizza l’occhio ad altre cucine, ma sono per dare la possibilità alle papille gustative di viaggiare con lo spirito.
Si mangiano verdure in brodo di pollo, udon ritempranti e si beve sherry e, per l’appunto, sakè bollente che scalda una gola costellata di spilli – credo ormai di essere a quota 4 influenze quest’inverno.
Luci gialle e soffuse che ci piacciono.
Risate e agreement su quanto a volte ci si senta alieni a troppo.
Programmazioni di viaggi primaverili.
Fondant al cioccolato in salsa di castagne.
Pensieri alternativi.
pensieri gioiosi.
Tempura croccante di zucca.
Vola la notte vola, e bisogna correre a casa che domani si ricomincia.
Kunitoraya. www.kunitoraya.com
5, rue villedo.
75001,Parigi
2 Comments
adoro.annoto.
<3
Annontato anch’io, sembra delizioso…spero però ci sia la traduzione del menu 😉
Per la gola..un pò di miele di eucalipto e sarai come un fiore. Nina
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