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Il sapore buono della gentilezza. Honest Cooking. Da Giacomo, Milano


Quei posti a Milano. Quelli dove la gentilezza è di casa, il sorriso non manca mai e mangi anche così bene, immerso in luci e musiche perfette che proprio non vorresti mai andartene. Quei posti che non credi possano esistere ancora, ed invece ci sono e ti sorprendono.

In uno dei quartieri più nobili di Milano, dove villette a schiera si alternano armoniosamente a cortili inusuali, dove le librerie sono piccole e ricercate e nulla è lasciato al caso.

Giacomo, e i suoi ristoranti: il primo, l’originale. Poi il bistrot, la pasticceria, una tabaccheria e infine Giacomo All’Arengario. Insomma una Giacomo colonizzazione di Milano ben avviata sotto l’inno cantato a squarciagola di in food we trust.

Io da Giacomo andai la prima volta svariati anni fa, e per la prima volta provai la sua bomba e un gerwustraminer pazzesco: ero con mia mamma, i miei capelli erano più corti e forse il mio metabolismo era anche più accelerato di ora.

So solo che comunque sia io non ho mai più rinunciato a questo posto: per me è un tuffo in ricordi di un luogo che ha fatto da teatro non solo alle cene più buone mai mangiate, ma anche alle emozioni più dolci.

Avete mai provato i cannoncini della pasticceria?

Sono senza dubbio i migliori di Milano.

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E come cucinano loro il pesce? Giacomo, come te nessuno mai.

E a capo di tutti, a governare questa meravigliosa carovana, c’è il capostipite: un uomo pieno di energie, dagli occhi buoni e dal sorriso sincero. Da baffi curati, e dalle mani grandi, vissute, di un uomo che ha fatto della cucina una ragione di vita e una filosofia, e che ti verrebbe voglia di abbracciare nel momento stesso in cui i tuoi occhi si poggiano su di lui.

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Io ho cucinato con le nipotine di giacomo: una gipsy meringa che mi ha commosso in ogni passaggio, mentre ci raccontavamo di amore, Fabri Fibra, tatuaggi e nonne. Sogni e lamponi. Problemi di sac a poche e di anime che a un certo punto si sono perse in qualche grande amore, ma poi ritrovate al suono di un unico battito di cuore che fa capo a qualcosa di sacro e ancestrale: l’essere famiglia.

E allora così: sbatti le uova, fai seccare la meringa, prepara la chantilly, che a noi piace così: dolce, che non si è mai abbastanza dolci tanto.

Anzi: quando pensi che si sta per diventare stucchevoli sorprendiamo con una punta di noi così speciale da rendere il tutto rock and roll.

Quindi eccoci: uno dei primi pomeriggi di freddo milanese, quando le luci sono gialle dalle case delle vite degli altri, e l’aria sembra quasi rarefatta.

Quindi eccoci a ballare in una cucina dove la musica sono gli aromi golosi che si sprigionano a ogni movimento ell’aria, mischiati all’amore ed alla passione di queste due ragazze straordinarie che hanno preso in mano il business di famiglia, rendendolo contemporaneo e prorogando le tradizioni, facendone quasi un baluardo.

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Meringata Gipsy

per la meringa
250 gr di zucchero
125 gr di albume
per la crema chantilly
450 gr di panna da montare
200 gr di crema pasticciera
2 vaschette di lamponi
montare l’albume con lo zucchero
creare con il composto dei dischi rotondi
infornare a 80° per 4 ore
lasciare raffreddare
montare la panna, aggiungere la crema pasticciera e mescolare molto bene
unire i lamponi alla crema
prendere un disco di meringa e farcire con la crema chantilly già preparata
sovrapporre alla crema un altro disco di meringa
decorare a piacere

E poi lui.

Colui che ha dato vita a tutto questo.

Giacomo:

1) Da Giacomo. Ci parli della storia. Com’è nato e com’è diventato una istituzione per non solo i milanesi ma per i gourmandise, il popolo della moda…insomma tutti coloro che amano mangiare e passano per Milano.
Sono nato a Collodi e cresciuto in campagna ma ho studiato a Torino, una città dove ho incontrato il progresso e imparato a fare il cuoco. Guardando al futuro mi sono trasferito a Milano e rischiando ho aperto il mio primo ristorante nel 1958. A questo punto i milanesi hanno cominciato a conoscermi e io ho continuato a sperimentare per offrire qualcosa di diverso, genuino e famigliare. Hanno trovato una persona che amava stare in sala e chiacchierare con la gente mentre proponeva piatti della tradizione preparati con amore e passione.
2) Una ricetta per il successo dei propri sogni?
La passione nel proprio lavoro, credo che chi viene nei miei ristoranti si accorga di quanto amore metto in quello che faccio e per questo continua a tornare. Come ho fatto io bisogna rischiare, se si fa qualcosa che piace si trova il coraggio di superare gli ostacoli e realizzare i propri sogni.
3) Valori e tradizione: un family Affair. Come trasmettere tutto l’amore che trasmette ogni volta che prepara una sua ricetta
Ogni ricetta, anche la più semplice, se fatta con amore ha qualcosa di speciale. Nei miei ristoranti si respira aria di famiglia, si dà importanza alle piccole cose, alle persone. Chi viene da noi se ne accorge immediatamente.
4) Un ingrediente al quale non potrebbe mai rinunciare?
Una buona bottiglia di vino è indispensabile
5) Il suo piatto preferito?
Un bel piatto di fagioli di Sorana conditi solo con olio e pepe,
questi fagioli che crescono sulle colline toscane sono veramente buoni, le cose semplici sono le migliori
(li mangiava anche Indro Montanelli)
6) Un segreto in cucina?
Non esistono segreti in cucina, in cucina ci vogliono solo amore, passione e sacrificio (esattamente come in una relazione)
7) Qualche curiosità su qualche ospite famoso venuto da lei a cena?
Tra tanti ricordo con particolare affetto Mario Del Monaco, ogni volta che passava a trovarmi mi chiedeva il menù in rima!

Da Giacomo Milano

http://giacomoristorante.com

Via Pasquale Sottocorno 6,

Milano

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10 Comments

  • A...lessandra says:

    questo gluten free è delicious…e questo posto davvero magico <3
    dolce gipsy tons of love x te <3

  • LiV says:

    La meringata è uno dei miei dolci preferiti!! E la tua ha un aspetto meravigliosamente e coccolosamente invitante!! Bella!!! E sicuramente strabuona!!!! <3 <3 <3

  • Elena says:

    Cara Alice,
    bellissimo post!!!!!
    come mi berrei volentieri un caffè con il signor Giacomo, quante cose potrebbe raccontare!
    e le foto in bianco e nero raccontano già tanto.
    Del matrimonio dei miei genitori ho solo una foto in bianco e nero, non avevano soldi nemmeno per un pranzo, ma i loro visi dicevano tutto, c’era solo la felicità di stare insieme.
    Quante cose invece superflue abbiamo oggi…e non siamo mai soddisfatti.
    Io sono nella fase di eliminare, sarà la menopausa ma sto gettando vestiti mai messi, libri mai letti, foto che non mi sono mai piaciute. Il marito però lo tengo…..
    comunque nei video dove cucini sei molto a tuo agio, secondo me tra un po’ aprirai un bel posticino, dove cucinare, ricevere tanti amici, una bella musica in sottofondo (tipo Let her go dei Passenger )
    sarebbe un successone, garantito!!! e poi verrei a trovarti a Milano.
    p.s.: in quel video dove avevi lo chignon stavi benissimo, ti dona molto
    bacioni Elena

    • ahhhh elena ti adoro sei un mito!!
      senti i libri e il marito non buttarli via…!!!
      cmque è così vero..siam o circondate da cose materiali,meglio un sano ritorno alla realtà fatta di sentimenti veri.
      <3

  • Paola says:

    Devo dire che i piatti di fagioli piacciono anche a me, poi quella meringata è da svenimento!

  • Elisa says:

    …ma quanto è meraviglioso questo Signor Giacomo?
    Mi piacerebbe mangiare in uno dei suoi ristoranti, chissà 🙂
    Intanto ti mando un bacio, la tua meringata ha un aspetto magnifico…ma mai più del tuo sorriso

    Elisa

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