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Di gelosia, crostate alla fragola con fichi e rosa.

Vi capita mai, in preda a nuove emozioni, di diventare la copia godzilla di voi stesse?

Cioè per intenderci: quando alla stanchezza si unisce una forte dose di stress, peggiorata da una crisi PMS di quelle senza scampo, ecco che improvvisamente ogni lato del carattere lasciato latente o nascosto in qualche remota parte dell’inconscio esplode.

Esplode e quando esplode non fa per nulla bene, è come un piccolissimo dolore che sembra possa passare a breve e invece è li e ti attanaglia l’esofago fino a produrre palpitazioni varie e diffuse.

Per chi è solare e sprizza gioia da tutti i pori, questi momenti sono assai difficili da gestire. Io trilli dal cuore frizzante, come mi chiamava mia madre, mi sento annegare, quando mi ci ritrovo impantanata.

E la colpa di questo pantano è solo mia: se solo si trovassero quei famosi 10 minuti al giorno per fermarsi e permetterci di perderci in pensieri leggeri. Se solo riuscissimo sempre a mettere in prospettiva ciò che accade. O semplicemente a credere sempre che c’è, ci deve essere una legge universale di compensazione tale per cui se qualcosa non va bene, si sistema subito dopo.

Per qualche strano motivo ci hanno convinte che dobbiamo essere perfette, sempre. Con un bel sorriso, i capelli in ordine, le unghie laccate e i vestiti stirati.

E quando non lo siamo, quando lasciamo al minimo spiraglio di disagio la possibilità di uscire, o la camicia è spiegazzata o lo smalto è sbeccato o i capelli si ritrovano attorcigliati su loro stessi, ecco che tutto crolla, come se fossimo delle novelline — e comunque che si sappia, le donne che non piangono mai andrebbero boicottate.

Il vestito giusto ad esempio: quante volte ci è stato ripetuto che “l’abito fa il monaco”. E quanto mi ci è voluto per scrostarmi le aspettative degli altri e indossare veramente solo quello che mi fa stare bene, che mi fa sentire femmina, sensuale e con una certa dose di stile che mi contraddistingua con uno stile unico…mi ci è voluto un sacco, e forse anche più di un sacco.

Anni: di litigate con lo specchio, di litigate con i miei, di gente che sembra che ti squadri e il conseguente senso di inadeguatezza che ne derivava. Per poi capitolare nel mixare viola con verde, giallo con turchese e sentirsi dire finalmente: che bella che sei. E in quel “bella ” sentire tutta la verità che finalmente la nostra anima un po’ insicura decide di accettare.

( che si sappia, io i complimenti, come i regali, non riesco mai ad accettarli, a “prenderli e portarli a casa”. Mi imbarazzo, divento rossa come una mela di Biancaneve e mi rifuggo nel film che il mio cervello, divenuto improvvisamente meglio di Steven Spielberg, produce per poi auto convincere stomaco, reni, e pancia, ma soprattutto cuore, che la verità è molto distante da quanto appena sentito dai nostri timpani)

Oppure la gelosia: accidenti.

Anche questa mannaggia dipende da insicurezze latenti. E va a braccetto con la fiducia.

Il raziocinio – e il tuo migliore amico – ti fanno guardare il tutto con lucidità, ma poi basta un trillo in più sul cellulare del nostro povero +1, per scatenare in me film che manco Dario Argento o Tinto Brass saprebbero scrivere.

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Comunque si: perchè alla fine è sempre meglio fidarsi che non fidarsi, dimenticando il sospetto e basarsi solo su quanto il tuo cuore, il tuo amore ti dice. . Alla fine conta solo e sempre l’Amore.

Il legame che si costruisce giorno per giorno. E se questo legame dovesse venire meno ecco: amando come amiamo noi, vogliamo solo la felicità del nostro +1, anche quando questa felicità non coincide più con noi.

E poi entrano in gioco così tanti fattori: essere sereni insieme, è quello a cui bisogna aspirare. Crescere in un rapporto maturo, che l’Amore riempie, non svuota. Gioire dei traguardi della persona che amiamo e tenerci per mano, lasciando questa mano solo per applaudire dei successi. Respirare insieme, a pieni polmoni, aprendo questo cuore, che l’amore vero non s’affanna.

A volte vogliamo che tutto funzioni così perfettamente, che rischiamo con le nostre congetture e aspettative di rovinarlo a priori.

Pensarci troppo — il famoso over thinking, qui gli inglesi sono geniali a trovare questi vocaboli. Crearsi fantasie che nemmeno collidono con la realtà, anzi ne sono distanti. Immaginare. Aspettarsi qualcosa. Preoccuparsi. Dubitare.

Un respiro.

Let it be: lascia che accada.

Inutile incaponirsi sulle situazioni. La vita, il destino, vanno esattamente come devono andare, a prescindere da qualsiasi piano noi abbiamo fatto, da qualsiasi desiderio abbiamo espresso soffiando sulle candeline del compleanno, o dai mille bouquet che abbiamo afferrato nell’ultimo anno.

La verità è che queste insicurezze che risiedono in noi, sono il retaggio di amori passati, sbagliati e finiti. E non è giusto che chi arriva dopo, si trovi a gestirli. Non tutti gli uomini sono uguali e non tutte le situazioni devono sempre nascondere una trappola. Anzi.

Quello che lasciamo indietro è nulla in confronto alle gioie che ci stanno per attendere.

E’ di nuovo primavera. C’è il sole ed è un sole che scalda.

Cuz I am easy like a sunday morning, e domani cucino ancora pancakes.

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L’amore, quando è vero, è sempre caotico: perdi il controllo, perdi un punto di vista oggettivo, perdi l’abilità di proteggerti. Ma sapete che c’è?Più grande è il caos, più grande è l’amore. Evviva il caos.

Le insicurezze, le programmazioni, le aspettative sono anche queste retaggi di fantasmi passati, scheletri nell’armadio che tali devono rimanere, o venire seppelliti definitivamente dal fiore che è adesso il nostro cuore.

Quindi ecco, leggerezza torna a casa, da me e non mi lasciare più. Stampiamoci un sorriso in faccia e lasciamo che le incredibili opportunità ci abbraccino e ci colgano, sollevandoci da terra e dispiegando le nostre ali.

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Ho tolto le calze. essì. Basta. Basta collant, ora gambette nude che noi qui si comincia ad abbronzarsi. Iniziato il mio countdown verso Pasqua. #nonvedolora . Lo celebro con un fantastico cappello di Borsalino e un bikini a righe di Los Trapitos. La vita è bella. Desidero un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico, dove il basilico profuma così tanto da farti perdere nelle sue foglie, nel suo verde.Il Moscow Mule è il drink dell’estate prossima, che si sappia. Nuova ossessione:imparare a fare le uova di cioccolato e regalare a tutti per Pasqua un chocolate egg home made by Gipsy. Iris è arrivata tra noi e la amo: un setter di due mesi che mi mangia i capelli e che mi si addormenta sulla pancia la domenica dopo pranzo. Ho fatto uno shooting vestita da piccola ragazza veneziana, in un mood un po’ tra una copertina di Vogue US e un editoriale di Tonne Goodman. Mi sono sentita cool assai.Presto i dettagli. Ho i polpacci grassi. Devo farmene una ragione. La pasticceria è una scienza e io voglio diventare una scienziata. Ho cucinato madeleines in Chanel abbigliata e Credo di essere adorabile: preparo frittate, faccio massaggi, mi abbiglio meglio di Olivia Palermo ogni giorno e sono a mio agio persino da Leroy Merlin. Forse soffro di logorrea amorosa – ovvero per quanto amore tu mi dai, non sarà mai comunque abbastanza a colmare la mia voglia dei tuoi baci, ma basta pochissimo per farmi felice: un messaggio, o quando cerchi la mia mano quando camminiamo, o quando mi fai dormire abbracciare a te o quando mi sorridi e mi fai l’occhiolino di nascosto.

Ecco.

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Crostata di fragole con marmellata di fichi al profumo di rosa.

  • Ingredienti
  • 300 gr farina
  • 300 gr di zucchero
  • Mezza bustina di lievito
  • 120 ml di latte di mandorla (o avena che sono dolci e delicati)
  • 70 ml di olio extravergine di oliva
  • 1 kg di fragole
  • 500 g di fichi
  • 1 stecca di vaniglia
  • Estratto di sciroppo di rosa

In una ciotola setacciare il lievito e la farina, fate la classica fontana e versare il latte e l’olio.

Impastare fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
Lasciare riposare in frigorifero per circa 8 ore, poi stendere con un mattarello.
Prendere 1 kg di fragole, metterle in una pentola con circa 50 ml di acqua, una stecca di vaniglia, e 300 grammi di zucchero.
Unire circa 500 gr di fichi. Mescolare.
Quando inizierà a sobbollire il tutto aggiungere l’estratto di sciroppo di rosa.
Appena la frutta sarà morbida versare nella nostra pasta frolla che sarà stata posta in una teglia.
Infornare a 180° per circa 30 minuti.
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11 Comments

  • Anonymous says:

    La crostata la proverò, io adoro le crostate …… il post è emotivo, come sempre (ci hai abituate bene!), ma c’è qualcosa di diverso ……. forse sei di nuovo innamorata?!

    Manu

  • “evviva il caos” te l’appoggio in pieno….

    bellissimo punto.!

  • francesca says:

    Ciao cara, è un po’ che non scrivo perchè ultimamente navigo solo col cell e a commentare mi incasino, ma ti seguo sempre con grande partecipazione. Sono molto contenta per tutte le tue cose belle e ti prego cerca di fidarti ( senza abbassare la guardia ;P ): io secoli fa ho rovinato una storia importante a causa della gelosia e della scarsa fiducia.
    Bisogna vivere alla giornata e cercare di essere sereni per poter continuare ad attirare solo ciò che desideriamo e che ci fa felici.
    Un bacio e …ci vediamo su pinterest ( ormai da lì io non mi schiodo più ) ;D

  • Fede says:

    Quanto, quanto, ma quanto ti capisco Alice. Quanto ci sono passata anch’io in quella fase di fiducia-amore-ilpassatonondeverovinarmiilpresente. Ecco, per me erano esattamente 4 anni fa ieri. Festeggiati con un mare di complimenti che non so ancora accettare bene, un mare di insicurezze che non se ne vanno mai del tutto…insomma, in un mare di meraviglioso caos, che svanisce (o si crea?) a ogni bacio, a ogni sorriso e a ogni mano che cerca l’altra.
    E se dall’over thinking non si guarisce mai del tutto, fa tanto bene vederlo condiviso qui, davvero tanto sai? Ovviamente non perché mi faccia piacere sapere che anche tu ne “soffri” (ma poi c’è davvero qualcuno che non ne soffre?), ma perché condividerlo lo alleggerisce, come è giusto che sia.
    Un bacio grosso grosso carissima!

    Fede

  • Fede says:

    Quanto, quanto, ma quanto ti capisco Alice. Quanto ci sono passata anch’io in quella fase di fiducia-amore-ilpassatonondeverovinarmiilpresente. Ecco, per me erano esattamente 4 anni fa ieri. Festeggiati con un mare di complimenti che non so ancora accettare bene, un mare di insicurezze che non se ne vanno mai del tutto…insomma, in un mare di meraviglioso caos, che svanisce (o si crea?) a ogni bacio, a ogni sorriso e a ogni mano che cerca l’altra.
    E se dall’over thinking non si guarisce mai del tutto, fa tanto bene vederlo condiviso qui, davvero tanto sai? Ovviamente non perché mi faccia piacere sapere che anche tu ne “soffri” (ma poi c’è davvero qualcuno che non ne soffre?), ma perché condividerlo lo alleggerisce, come è giusto che sia.
    Un bacio grosso grosso carissima!

  • raffi says:

    Come sempre…condivido ogni parola e ogni emozione che descrivi.
    Difficile dimenticarci le ferite e le delusioni..ma ce la possiamo fare!

    Dream big e polvere di stelle.
    Baci

  • Ingiar says:

    Ti seguo da molto ma non ho mai commentato..
    ma ho letto questo tuo post in un momento della mia vita in cui sto rischiando di rovinare tutto da sola perchè la paura dell’abbandonarmi così tanto a qualcuno, permettergli di condizionarmi tutta la mia vita in questo modo a volte mi paralizza, mi stressa e mi condiziona.
    Prima volta fuori casa e prima convivenza (ormai sono tre settimane) e io non riesco a rilassarmi, si è impadronita di me la smania di essere una casalinga perfetta oltre a una giovane donna in carriera, una cuoca perfetta e un’amante/compagna di vita ideale. Cose che ovviamente tutte insieme non riesco e non riuscirò mai ad essere! quello di cui ha bisogno la mia vita, in questo momento, è decisamente la leggerezza!! E let it be sarà il mio nuovo mantra..
    Grazie

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