
24 ore a Istanbul.
Le città sono, per definizione, piene di stranieri. Jane Jacobs
24 ore, e una manciata di minuti e secondi.
Troppo poco per conoscere, ammirare e gustare questa città dal fascino antico.
Quindi piccole frasi, statements, con la promessa di tornare presto per perdermi tra la moschea blu e tutte quelle piccole botteghe piene di spezie.
2 ore di fila in aeroporto per passare i controlli.
La maggior parte delle donne turche sono belle, magre, con labbra incantevoli e con un seno favoloso, inguaiate in abiti meravigliosi e super chic.
I turchi amano mangiare italiano.
Eataly è sbarcato anche qui.
Il tempo è bizzarro: caldo al mattino, in un secondo soffia vento gelido che ti fa solo sperare di trovare al più presto riparo.
La turchia è il paese del tè: lo bevono tutti, a qualunque ora, in qualsiasi forma ma soprattutto in bicchierini di vetro deliziosi e fumanti.
Le peonie si trovano sempre, tranne che a dicembre. Per quel mese, persino i fioristi, pare, si rifiutano di procurarle, anche sotto la promessa di un lauto compenso.
Siamo tutti Oronzo, parte 1. Si possono comprare mani di fatima, e evil’s eye ovunque. Qui è il paese dei superstiziosi tipo Oronzo e persino in Hotel ti regalano porta fortuna scaccia malocchio alla sera, prima della partenza. Io ne ho fatto incetta. Torno con il bagaglio a mano pieno.
Siamo tutti Oronzo, parte 2. Solo perchè il tempo è tiranno, non sono riuscita a farmi leggere il fondo del caffè. Ma qui lo fanno tutti, a qualsiasi ora ed esclusivamente con il loro caffè, che ho scoperto essere veramente buono, soprattutto eprchè aromatizzato con cardamomo e cannella.
Hanno un formaggio buonissimo, frullano lo yogurt con l’aglio, ti servono salsicce con pistacchi e fanno insalate con aceto di pompelmo. Adoro, parte 1.
Il loro pane, e la loro focaccia pure, è da sballo. To die for.
Hanno poche vacanze, solo due settimane all’anno, ma sono capaci di prendere un aereo il sabato mattina per Venezia e tornare la domenica mattina – me lo dice Mina, e io le credo, perché lei lo fa, e pare anche le sue amiche.
Mettono le fragole ovunque: nello champagne, nel bagel di sesamo con formaggio del mattino e persino nel miele. Nelle limonate invece ci mettono il rosmarino.Adoro, parte 3.
Il loro traffico è qualcosa di insopportabile, però dai tubi di scappamento pare che esca aroma di curry e spezie varie.
Non possono più usare twitter e youtube #saveturkey.
Nelle botteghe minuscole intorno al porto ci stanno signore un po’ pazze alla finestra, con gatti morbidi, pelosi e collane appese ovunque.
Hanno i film in inglese alla TV, sottotitolati in turco.
Il pedicure e la manicure costano pochissimo, ma non fanno il massaggio con la crema. #ohimieipoveripiedini
Quindi, è ovvio che mi manca da vedere, tutto. Così come è ovvio che debbo tornare a perlustrare come si deve questa meravigli di città. E magari fare una tappa pure a Bodrum.
Quindi concludo così:
Hoscakal
che in turco è un arrivederci, enfatizzato con quell’aspetto emozionale che ci piace: ovvero, arrivederci, ma mentre sono via, prima di tornare, stammi veramente bene, sii felice.
Ed è quello che auguro a questa meravigliosa terra, così preda di insicurezze politiche e traballante, in questo momento.
10 Comments
Solo pensieri positivi. Tu mi hai descritto questo posto meravigliosamente nonostante non sia una delle mie priorità andarci. Che bello mi trasmetti positività e al giorno d’oggi davvero in pochi riescono.
Bacio cherie
🙂
cuori a profusione
Istanbul è bellissima, magica e affascinante. vedere il tramonto sul Bosforo o le medine illuminate di notte è un’esperienza unica! ma ci sono cosi tanti posti meravigliosi nel mondo che non saprei da dove cominciare… e vorrei avere il tuo talento nel descriverli e nel cogliere le sensazioni e i profumi che trasmettono.
Buona Pasqua <3
grazie, che belle cose che mi scrivi!Buona pasqua a te!baci
sono anniiiii che prego mauro di portarmi ad Istanbul…da quel che ho letto ha i giusto mix di tradizione e innovazione cool che dev’essere meraviglioso!
chissà quando ci andrò…
nel frattempo ti ringrazio perchè anche in questo post sembra di aver preso l’aereo con te e aver assaggiato e respirato quel posto.
Buona Pasqua Gipsy del mio cuore.
tvb chica <3
dobbiamo tornarci!
questa città merita più di 24 ore di sicuro!
Anch’io sono anni che voglio andare ad Instanbul, prima o poi ce la farò! Me la immagino magica, come l’hai meravigliosamente descritta tu in pillole! 😉
Un bacione cara, tra l’altro ne approfitto per farti gli auguri di buona Pasqua!
auguri chèrie pure a te!
un bacio
Adoro letteralmente,
gli odori, i colori,le peonie e i cibi che ci hai raccontato…
Un salto veloce ma intenso,
giusto il tempo per cogliere e trasmetterci
l’essenza, ma Istanbul merita sicuramente più di una visita!!!
Grazie Gipsy,
per averci portato con te.
cuori per te melania. Spero tu abbia passato una bella pasqua.
a breve il racconto della mia.
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