Ricette

Di zuccherifici abbandonati e sogni rock and roll.
C’è l’Italia che ci fa disperare: quella che ci ha fatto perdere fiducia nella classe politica che ci rappresenta.
Quella che mette tutti in ginocchio per via di tasse, esatri, e multe.
Quella che taglia sogni e gambe con la burocrazia.
Quella che sciopera per niente, e senza veri motivi.
Quella che boicotta il nuovo.
E poi c’è un’altra Italia.
Quella che io scelgo di scegliere ogni giorno, difendendola dai pregiudizi.
Quella fatta di giovani che hanno energie fresce e decise, che mettono in circolo l’Amore e la fiducia in un futuro pieno di aspettative e riscontri.
Quella dove la tradizione gastronomica diventa cultura.
Quella in cui ci sono spezzati di panorama da togliere il fiato e attorcigliare le budella.
In questa Italia io trovo ispirazione, trovo una cultura dove mi specchio con gioia e orgoglio. Quella che quando parte l’inno nazionale un po’ mi commuovo, per intenderci.
E di questa Italia io voglio raccontare. Piena di possibilità e di menti che vogliono aprire porte e far entrare una nuova corrente di ossigeno, che possa risvegliare tutti dall’intorpidimento in cui siamo caduti.
E in questo excursus, voglio parlare di due esperienze che ho avuto l’onore, la gioia e la fortuna di esserne parte attiva.
La prima: un weekend.
Quello appena trascorso.
In due, in macchina verso le Langhe per scoprire un ristorante capitanato da Damiano Nigro che basa la grandezza dei suoi piatti sulla creatività, sulla ricerca di nuove tecniche ispirate dal territorio stesso, laddove il km 0 diventa forza e onore e trionfo.
Allievo nienepopodimeno che di Gualtiero Marchesi, ci ha deliziato con una creme brulè di cavolfiore e polvere di caffe, madeleines al guacamole e tempura di gamberi rossi siciliani, in salsa Aperol.
Una serata magica, un po’ fredda, di quel vento che spazza via titubanze e tristezze, e spiana il territorio all’estate, quest’estate in arrivo che già sento vorrei non finisse mai.
Quando le parole rimangono sospese per far parlare i sentimenti e la voglia di stare insieme.
E così, poi il giorno dopo: la musica accesa, la serenità del viaggio e una trattoria antica, che trova noi, noi persi nelle nostre parole e in mani intrecciate, un po’ inebetiti da tutto questo benessere.
Una trattoria un po’ kitch, con tovaglie a quadri e cappelli da cowboy appesi qua e là. I piatti della tradizione piemontese, i ravioli al plin, un antipasto abbondante con un vino sincero, senza troppe pretese. un gatto assonnato a stiracchiarsi accanto al nostro tavolo.
E poi: strade provinciali, zuccherifici abbandonati dal sapore antico, panorami da ricordare.
Con una domenica piena di contenuti, la settimana non può che essere meravigliosa.
La seconda esperienza magica, che mi ridà fiducia in quello che siamo noi, giovane generazione italiana affamata di nuove idee, è il progetto di Sarah e Marina.
Due ragazze belle come un albero di pesco appena in fiore, dopo un inverno freddo, ecco la primavera, ecco loro due. piene di vita, di gioia e di voglia di combinare qualcosa di veramente tosto, di figo, per dirla in breve.
E così: sai quando leggi la ricetta sul computer e inizi a farla, ma mica vuoi rovinare lo schermo?
Ecco, semplice: te l’appunti sull’avambraccio perchè mentre tagli, e mescoli puoi sbirciarla.
E allora l’idea di mischiare la tradizione della cucina, quella tradizione che ci lega alla nostra famiglia, alle nostre radici, con i tatuaggi, quei tatuaggi che fanno disperare mamma papà e nonni.
La pelle all’arrabbiata, che infondo siamo tutte un po’ così: arrabbiate ma giocose, leggere. Voliamo sui problemi e li trasformiamo in opportunità.
Una serata tra vino e chiacchiere, tra racconti di amore, università e progetti.
Due ricette, che sanno di estate e vino bianco bevuto con le finestre aperte e una muscia antica, ma sempre bella, ad accompagnare la nottata.
E qui entriamo in gioco tutte noi: le possiamo sostenere tramite Eppela.
Ci proviamo a trasformare in realtà un sogno bellissimo?
Cliccate e donate gente, che what goes around turns around:
http://eppela.com/eng/projects/770/i-tradizionali-tattoo-recipes
procedimento:
3 Comments
Cara Alice,
mi sono sempre chiesta come fanno gli Italiani a sopportare quella classe politica di persone corrotte e distruttive….
Al mondo non c’è niente che somigli a tutto quello che ha l’Italia: la cultura, la tradizione, i cibi, il mare, la montagna, la gente così creativa e così paziente con una classe politica devastante….
L’estate scorsa mi trovavo a Pompei e trovavo che il Sud è stato completamente abbandonato dalla classe politica, il Sud che potrebbe benissimo essere la vostra California e risanare le finanze di tutto il Paese.
Le “tattoo recipes” sono un’idea geniale e divertentissima!! Complimenti a loro, e anche a te per averle scovate e avercele presentate! … dai che l’estate arriva… arriva, vero?!?? :-*
oh elena quanto hai ragione….la mia Pugliafornia…potrebbe dare dare dare!!!
e che belle le tattoo recipes girls 😀
pesto di avocado assolutamente da provare!
<3
brava tu
proud of u <3
Load More