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Un piccolo Natale felice


Facciamoci una promessa, per quest’anno: non lasciamo che la negatività, l’ignoranza e l’odio di cui siamo circondati ci impediscano di migliorare la nostra essenza ogni giorno.

Compiamo un atto di forza: tagliamo i rami secchi. Che siano amici, che siano famigliari, che sia un lavoro che ormai non ci da più niente. Diamoci la possibilità di essere abbastanza coraggiose di fare scelte sensate per la nostra salute futura, per le nostre energie in movimento.

Chi sia la speranza e non le aspettative a muoverci e soprattutto che non sia l’attesa di quello che potrà essere a metterci in stallo dal guardare in avanti.

Impariamo ad ascoltare di più il nostro intuito: si perché la testa può sbagliare – così in preda ad ansie e retaggi passati – il cuore può rendere ciechi. Ma il nostro stomaco sente molto, quasi tutto. Diamoci credito: se non lo facciamo noi, chi mai potrà crederci?

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C’è un verbo che vorrei diventasse un must del prossimo anno: approfittare.

Mi spiego: la morale cattolica alla quale siamo abituati, ci ha indotti a credere che approfittarsi è cosa sbagliata e deplorevole. Ed è qui che entro con una postilla, uno di quei piccoli asterischi che mi piacciono tanto.

Ci sono situazioni che volenti o nolenti al momento non dipendono dalla nostra diretta volontà, perchè ci sono attanti, particelle scomposte e vaganti, che ci inducono e ci obbligano a trasformare le falcate in una camminata più lenta, forse anche più armoniosa. Quindi, approfittiamone.

Approfittare è una nuova forma di positività nel trovare ciò che di meglio ci offre il presente quotidiano.

Approfittare.

Per goderci lo spettacolo che si compone all’orizzonte, mentre rallentiamo la marcia.

Approfittiamo di un lavoro che forse non ci soddisfa più, ma che forse ci da un’entrata fissa. Approfittiamo del tempo che abbiamo, perché abbiamo giorni davanti dove estrapolare desideri e sviluppare nuovi progetti, viaggi, amicizie, connessioni. Approfittiamo di chi ci ama, per poterci finalmente riposare nelle sue braccia. Della nostra famiglia, per tornare un po’ bambine, a quando si andava a letto senza pensieri. Approfittiamo di questo freddo, per stare vicini e coccolarci un po’ di più. per bere vini rossi corposi, per sciare e per fare indigestione di film che abbiamo perso o che solamente vogliamo rivedere.

Liberiamoci dalla negatività: sono poli. Meno attrae meno. Più attrae Più. Chiaro no?

La felicità è decisamente una forma di coraggio. E’ decidere di scommettere con la Vita, con il Destino, per di nuovo dare fiducia al bello che verrà. Il treno sbagliato, quello che mia avremmo preso, molte volte ci porta nel posto giusto.

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E poi: non risparmiamoci.

Diventiamo più belle nel tempo che togliamo al guardarci ossessivamente allo specchio, a sistemare i capelli o ad andare in palestra, sfinendoci di diete che tanto non si è mai magri abbastanza.

Diventiamo più belle nell’agio di permetterci di godere dei nostri difetti: meraviglia sono un paio di occhi che hanno smesso di piangere ed ora sorridono. Qualcuno disse che bellezza è tutto quello che proviamo dentro e si manifesta fuori, perchè sono emozioni e le emozioni ci rendono vivi. Quindi che sia.Bellezza sono le occhiaie che vengono dopo una notte passata a parlare e a stringerci all’uomo che amiamo. Miracolo è la sveglia che suona al mattino e ti porta verso ciò che è la realizzazione del tuo sogno. Bagliore accecante, fuochi d’artificio e piroette è quando l’Amore torna a casa alla sera e senti le chiavi girare nella toppa della porta. bellezza è veramente lasciarsi vivere.

Quindi, vi prego: lasciamoci travolgere da questa Vita che non vede l’ora di esplicare ogni secondo di inestimabile candore e pura felicità.

Salmone ai pistacchi in fascia di porri
2 filetti di salmone da 500 grammi
2 porri
2 coste di sedano con foglie
4 fette di pan carrè senza crosta
100 grammi di pistacchi sgusciati
prezzemolo
olio extra vergine
sale
pepe rosa
Pulite i porri, sfogliateli e tritate i due cuori, lessate le foglie più grandi per 4 minuti in acqua bollente salata, scolatele,raffreddatele in acqua e ghiaccio e tenetele da parte.
Rosolate il trito di porri in 2 cucchiai di olio, aggiungete 2 cucchiai di acqua, tenete sul fuoco per 2 minuti quindi trasferite in una ciotola. Private il sedano dei filamenti e tritatelo nel mixer con pane e pistacchi. Trasferite il composto nella ciotola con i porri, unite un cucchiaio di pepe rosa, prezzemolo tritato, sale e mescolate.
Foderare una teglia con carta forno e appoggiatevi un filetto di salmone sopra, salate leggermente e distribuire il ripieno preparato a base di pistacchi. Adagiarvi sopra l’altro filetto, salate nuovamente e avvolgere il pesce con le foglie lessate di porro. Forno caldo a 180° per 20 minuti.

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8 Comments

  • A...lessandra says:

    Ohhhhhhhhh quanto stavo aspettando questa ricetta!!!l’avevo intravista tra le tue foto e avevo bisogno di capire l’impasto verde come fosse fatto! TOP…
    la proporrò presto a marito.
    …e condivido il Gipsy pensiero….via la negatività!!!ho anche imparato a visualizzare la luce fuori e le negatività dentro con la meditazione, inspirando la prima e buttando fuori le seconde!via tutti i gomitolini neri, e dentro stelline e scintillii!
    Vino rosso a fiumi in queste serate, mentre cucino, mentre chiacchiero con marito sul divano, mentre vediamo Il figlio di Babbo Natale su sky (vedilo!!!stupendo!!!) ingozzandoci di pasticcini di mandorle…serenità questo Natale mia Gipsy. e null’altro. tutto il resto fuori.
    Peccato solo essere così lontane… <3 <3 <3
    TI ADORO AMICA

  • Claudia says:

    Sono d’accordo: approfittare.
    Da quando siamo grandi ci siamo accorte che stavamo così bene da bimbe! Andare a nanna senza pensieri, la gioia per l’Albero di Natale, l’entusiasmo riposto nel giorno dopo, la serenità dentro. Quello che mi manca di più è il bel mare calmo piatto con il luccichìo del sole in superficie che era la anima, allora.
    E allora approfittiamo della sensibilità adulta per gioire dei sentimenti profondi: il guizzo di felicità infantile nel sentire le sue chiavi girare la sera nella serratura, fargli trovare tutte le lucine natalizie di casa accese e un buon profumo di cenetta comfort. E non ti dico quando sono io a tornare tardi: Frank Sinatra che mi canta buon Natale e un calice di bollicine che mi aspetta. 🙂

  • Francesca F. says:

    Che belle queste parole, confortanti come una cioccolata calda dopo una giornata difficile. Fa venire voglia di occole, biscotti da infornare. Christmas Carols e tante belle cose. Buon Natale, Alice!

  • Francesca F. says:

    Che belle queste parole, confortanti come una cioccolata calda dopo una giornata difficile. Leggerle fa venire voglia di coccole, biscotti da infornare. Christmas Carols e tante belle cose. Buon Natale, Alice! (Mi tocca riscrivere il commento, che mi ero persa le parole per strada nello scrivere di fretta 🙂 )

  • Melania says:

    E poi trovi questi post, dopo aver rimandati e rimandato, trovi un attimo libero e lo leggi e wow!!!
    Adoro questa filosofia, APPROFITTARE, nel senso buono del termine godere dei momenti belli, senza troppi se, ma , però, non ho tempo, forse… E quindi se ci vogliamo bene facciamoci del bene, giustissimo!!!

    Sempre utile e fonte di ispirazione,
    L’Alice pensiero.
    Buona giornata…

  • Ciao Alice! la ricetta mi ispira tantissimo e appena torno a Roma, a casetta, la voglio provare… ora invece sono a napoli a mangiare profumi, simpatia e positività. quindi il tuo post mi calza a pennello. Condivido tutto, dalla prima all’ultima parola. Sono molto felice di aver cominciato a seguirti anche qui da un po’… prima ti ho scoperta su instagram e già si avevo sentito che sei come il natale.
    meno porta meno e più porta più.
    questo spirito è l’unica via per uscire da questo buio culturale. ogni sorriso e gesto positivo accende una luce.
    e tu ne hai accese varie con questo post.
    buona giornata!
    fede

  • aboutgarden says:

    poco alla volta ti sto scoprendo e mi piaci sempre di più, quante cose belle scopro dietro le madeleine!
    Ciao Alice
    simonetta ( la tua collega di QVC 😉 )

  • daniela says:

    Tutto ciò che vorrei esperimere e non ci son mai riuscita.. tutto ciò che vorrei realizzare e spero ancora – nonostante tutto – di riuscire a fare.. la semplice e serena analisi di queste parole è disarmante: quello che cerchiamo è già in noi, basta esternarlo a noi ed agli altri..
    splendida sintesi…

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