Chardonnay, un vino per signorine?

Lo Chardonnay o lo ami subito e per sempre o non scatta la scintilla.

Il fatto di essere il vitigno più popolare e diffuso al mondo probabilmente non lo aiuta.

Ad esempio, i miei amici sommelier lo apprezzano senza esserne conquistati, fanno lunghi giri di parole ma stringi stringi lo considerano un vino per signorine, fatto per piacere a tutti.
Ecco, io sono tra quei tutti.
Immaginate profumo di banana e burro di noccioline. Esotico, cremoso, elegante.

La scintilla è scattata.

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Se è vero che ci sono tendenze e stili anche nel vino, per i bianchi fermi è un po’ passata la stagione dei lunghi affinamenti in legno e dei sentori di vaniglia. Oggi la parola d’ordine è mineralità.
Quindi avere in fresco una bottiglia di chardonnay in purezza passato in barrique potrebbe suonare un filino anni ’90. Un po’ come avere nella playlist Britney Spears e le Spice Girls invece di Florence and the Machine e Sigur Ros.
Ma anche il Pop regala capolavori immortali, grandi classici destinati a viaggiare nel tempo.
Sul vitigno non vi dirò nulla che non potete trovare sul google. Basti ricordare che con le uve Chardonnay in Champagne da oltre 300 anni ci fanno il Dom Perignon (60% chardonnay, percentuale che varia a seconda delle annate) e i migliori Blanc de Blanc al mondo (100% chardonnay).
Bernabei.it, il mio faro on line per il wine shopping, offre un’ampia offerta di chardonnay (in purezza o in prevalenza) assolutamente da provare, come Cervaro della Sala di Marchesi Antinori, Löwengang di Alois Lageder, Uccellanda di Bellavista e Marina Cvetic di Masciarelli, e lo chardonnay J.Hutte.

Io ho scelto quello che più mi riporta indietro nel tempo, ai miei primi assaggi del 1998 e 1999. Alle giornate di primavera, ai primi pranzi all’aperto in maglione, jeans e ballerine, mangiando riso al salto e bevendo chardonnay.
Mi regalo questa bottiglia dopo un temporale, con le gocce di pioggia ancora appiccicate alla finestra e il profumo di resina che arriva dalle piante in giardino. Ho chiesto a mia mamma di cucinare polenta di ceci e sughetto di verdure piccanti, ma lo potete accompagnare ai formaggi, alla pasta e fagioli o ai canederli di rape rosse…Siamo in Alto Adige, dove vigneti misteriosi si specchiano sul lago di Caldaro.
Poco più di 11.000 bottiglie l’anno. Selezione di Chardonnay e altre uve bianche. Un anno passato in barrique e un lungo affinamento in bottiglia. Il suo profumo di banana e papaia è avvolgente, si sente il dolce del miele e del pane imburrato. Eppure fresco, come l’aria frizzantina che scende dalle Dolomiti.
Le mie impressioni non possono aggiungere nulla. Questo vino infatti è una star, che ha preso tutte le statuette possibili ed è praticamente una presenza fissa tra i 100 migliori vini d’Italia.
“Hit me baby one more time”.
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