Un lunedì illuminante. Il bello di non aver ragione

Buon lunedì gitani. Si torna alle consuetudini e alla rubrica che mi piace tanto, quella del lunedì. Come un fiume in piena, mi ritrovo a parlare davanti al computer come fossimo in realtà a un coffee table – terapia pura, per dirla alla Freud.
L’ultimo mese è stato un rincorrersi di emozioni. L’arrivo di Brie e la nostra routine ribaltata da questo piccolo ammasso di pelo, con un cuore così grande che i suoi battiti sono diventati la nostra musica preferita. La prima partenza senza di lei e il mio, di cuore, che cercava un battito regolare, chiedendo alla ragione di imporre quella frase che spesso si sente – e che io, in primis, quando non ero ancora la mamma di una pelosa, pronunciavo – e che viene detta a sproposito: è solo un cane.
Non è vero. Ecco, è proprio per questo che a Marrakesh non facevo altro che pensare a cosa stesse facendo, e se sentisse la nostra mancanza. Non è solo un cane, per noi. Per noi è parte della famiglia.

Ed è da qui che voglio partire. Perchè proprio nella mia, di famiglia, si è scatenato quello che Cavour potrebbe chiamare un incidente diplomatico. Che mia madre invece strilla come lo tsunami famigliare. Che io, invece, sottotitolo come: il bello di non aver ragione.

Non posso andare nei dettagli perché purtroppo devo mettere un filtro alle mie parole. Però ciò che è accaduto mi fa dire che a volte – anche se non si ha ragione – è bello rimanere nel torto e scegliere comunque ciò che la pancia e il cuore ci supplicano di fare.
Non è sempre indispensabile saper di avere ragione, perché alla fine per la cosiddetta ragione non si fa altro che giungere a compromessi, schiacciare il proprio tumulto interiore e patteggiare con ciò che proprio non si riesce a digerire.
E anche se fosse per orgoglio, sapete che vi dico? Ci sta. Ci sta tutto. Perché ogni tanto l’orgoglio lo dobbiamo tirare fuori anche noi. Basta fare sempre le buone. Basta fingere che va tutto bene. In nome di cosa, poi?
La famiglia è ciò che si crea ogni giorno. Non un vincolo di sangue. Famiglia è chi famiglia fa. Famiglia è chi famiglia ci fa sentire. Tutto il resto sono legami che “si devono” tenere per facciata.

E che c’è di nuovo?

Che per quanto mi riguarda sono stufa marcia della facciata. Che scelgo chi mi sta accanto quotidianamente. Che lecca le mie lacrime quando sono in fase pre mestruale o che mi tiene abbracciata tutta notte, tutte le notti, sgridandomi perché non sono organizzata, ma parando colpi quando il frutto di questa disorganizzazione crea scompigli, dicendomi ti amo ogni sera e ogni mattina. Scelgo chi mi chiama ogni giorno ossessivamente chiedendomi nell’ordine: se mi sono pettinata, se ho fatto la spesa, se c’è tanto da stirare, se mi è piaciuto l’ultimo abito di Zara che mi ha comprato. Chi, per farmi risparmiare tempo, cucina la carne per Brie e me la surgela nel congelatore. Chi mi manda whatsapp pieni di numeri di nuovi esperti di fertilità o semplicemente chiedendomi come sto.
Questa è famiglia.

Quindi sì. In nome di questa famiglia che ho scelto – e che mi sceglie ogni giorno – preferisco crogiolarmi nella mia non ragione, e scegliere ciò che mi dice il cuore. Preferisco sentirmi a mio agio nel mio ambiente un po’ matto, dove Brie si sistema serenamente sotto il tavolo senza disturbare nessuno e ogni tanto lecca i nostri piedi mentre stiamo lavorando, piuttosto che cacciarmi in situazioni dove ” faccio un favore a non andare”. Seppure so che poi avrò sensi di colpa. Seppure so che perdo un giorno importante di una persona importante a cui ho sempre voluto bene.

Conclusione: ogni tanto fa bene non aver ragione. Se fa bene allo spirito. Ci sta, eccome se ci sta. Quindi al bando sensi di colpa. Crogioliamoci nella nostra non ragione e nella nostra convinzione di orgoglio. Tutto il resto a venire, ma questa volta evitiamo coliche e colon infiammato. Sorridiamo e scegliamo con cognizione di causa chi amiamo e basta. Forti del sapere che i fuori di testa non siamo noi, e che in caso lo fossimo, è bello avere un gruppo di fuori di testa così, che quanto meno condivide le nostre stesse priorità.

Ecco i gipsy tips della settimana.

Oggi mi piacerebbe condividere con voi, come ogni mese, ciò che mi sta accompagnando nella famosa beauty routine di tutti i giorni. Ultimamente mi sono legata molto a questi prodotti, con cui mi trovo veramente bene. Sono piccoli segreti che rendono più toniche le nostre pelli e, di conseguenza, la nostra vita. 🙂

Crema giorno
Decleor crème légère.

Crema notte
Decleor Aromessence Neroli + Aroma Sun expert dopo sole, il balsamo.

Olio idratante
Caudalie Olio Divino

Profumo
Blu agave e Cacao / Nutmeg e Ginger di Jo Malone
Fraganza essenziale alla vaniglia di Double B Tailored Beauty

Deodorante
Aesop Herbal Deodorant

Print
Shampoo+Balsamo
UltraDolce Garnier alla mandorla. Davvero, ottimo.

Trattamento

Pro Fiber di L’Oreal

Fondotinta
YSL Touche eclat

Blush
Baby Balm&Blush di Maybelline

baby-lips-balm-blush-Booming-Ruby-crop-default-packshot

Rossetto
Rouge Allurre 337 Chanel

Panettone Fiasconaro Nero Sublime - ambientato
Cosa comprare adesso.

– Panettone d’estate? Si, se è goloso. Per esempio quello dell’azienda Fiasconaro che con il maestro pasticcere Nicola Fiasconaro ha recentemente dato vita al panettone Nero Sublime. Spolverato con scaglie di cioccolato di Modica e farcito con fragoline di Ribera , questo dolce racchiude in sé le peculiarità che contraddistinguono da sempre l’azienda: grande attenzione per la qualità e utilizzo di materie prime accuratamente selezionate e provenienti esclusivamente dalla Sicilia.
– uno scrub, sì, ma che sappia di buono. Davvero. Come quello dell’Occitane, che strizza, come piace a noi, l’occhio alla natura. Eh sì, perché tra i primi fiori a sbocciare in questa stagione ci sono quelli piccoli e rosei del mandorlo, presente da moltissimo tempo in Provenza, apprezzatissimo a tavola e in cosmetica per le sue straordinarie qualità idratanti e il profumo delizioso. Dopo un periodo di crisi del mandorlo in Provenza, l’impegno di L’OCCITANE è stato ed è attualmente quello di sostenere e promuovere la sua crescita e il suo ritorno a Valensole: nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, il marchio tende a utilizzare nei suoi trattamenti l’intero frutto, dalla gemma al guscio, contribuendo attivamente allo splendore dei paesaggi provenzali. da comprare per forza.

print

Print

Leave a Reply

Your email address will not be published.