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Un weekend a Varsavia | A Gipsy in the Kitchen
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Un weekend a Varsavia

Sole tiepido, cielo blu. Musica nell’aria perché qui non si scherza mica: la città ha dato la vita a Chopin. Palazzi bianchi. Ruderi. Palazzi antichi. Palazzi ricostruiti. Vie larghe, il fiume Vistola che passa in mezzo e come tutte le città con il fiume, ordine e rigore.

Camminare. Perché Varsavia è così: necessita di essere scoperta in angoli e anfratti prima di poter dire che la si ama. Come quelle Signore un po’ stanche dalla vita, provate dagli avvenimenti, che solo davanti a un buon cognac, parlandoci, riesci a capirne la portata enorme di fascino e poesia.
Distrutta durante la seconda guerra mondiale dai nazisti, infine sotto l’influenza sovietica. Conosciuta negli anni d’oro come la Parigi dell’est, oggi ricorda più una Berlino, ma di un po’ di anni fa. Non a caso si guarda al futuro della capitale tedesca per prevedere il futuro della capitale polacca.

Statua  | Un weekend a Varsavia | A Gipsy in the Kitchen

Giovani in fermento, cuori che pulsano, magliette sgangherate sotto divise hipster perfette. Locali piccoli ed accoglienti dove la sperimentazione è la parola d’ordine. Poesie nelle strade, ubriachi alla sera.
Biciclette, tram e una finta palma come crocevia della piazza centrale.
Un parco talmente perfetto che sembra uscito da una favola di Lewis Carol. Il nero è la divisa di queste bellissime ragazze bionde, che sembrano tutte modelle e che sorridono sprezzanti del freddo, con occhi azzurro ghiaccio, un po’ russe e un po’ fate.

Un panorama enogastronomico eccezionale, un’attenzione al vegan e al vegetarianismo eccezionale. Ristoranti ebrei, kosher e ti senti forse troppo vicino a Israele per non fare incetta di hummus e di un biglietto che per il prossimo viaggio ti porti direttamente lì, nella terra tanto desiderata da tutto il mondo.
Mi sono spaventata – ad un certo punto. Stavamo camminando vicino al fiume e due brutti ceffi ci hanno seguiti. Questo non per dire che sia perciolosa – quante volte capita anche nelle nostre città, solo che essendo nostrano sappiamo come gestire e riconoscere il pericolo. Solo per dire: andateci. ma andateci accompagnate da fidanzati, amici, amanti. Non andate da sole, perché credo che la città – per quanto accogliente e sicura – non si ancora così girl friendly, come la intendiamo noi, che ci piace camminare nelle strade deserte dell’imbrunire accompagnate e protette solo da pensieri e parole solo nostre.

Petit appétit | Un weekend a Varsavia | A Gipsy in the Kitchen

Varsavia è piena di musei: interessanti e innovativi. lo slancio verso questo futuro sembra voler essere accelerato. Ci sono piazze dove bere birra d’estate, food truck pieni di delizie, e pasticcerie dove l’arte della panificazione viene sviluppata al meglio. Le domeniche di sole sono fatte di hotdog vegan e di passeggiate sulla spiaggia che costeggia il Vistola.
L’università ricorda i campus americani, ma con il plus della bellezza e del fascino antico europeo. Una serra sui tetti e un giardino botanico che offre piante e verde, il più grande – pare – d’Europa.

Insomma, Varsavia da vedere, scoprire. Con scarpe basse e understatement. Con la voglia di mangiare kosher e vegetariano buono, innovativo. Con un po’ di cautela e occhi pronti a cogliere i dettagli.

Varsavia 1 | Un weekend a Varsavia | A Gipsy in the Kitchen
Varsavia 2 | Un weekend a Varsavia | A Gipsy in the Kitchen

Dove dormire e mangiare. Cosa fare, vedere, comprare e raccontare.

H15 Boutique hôtel. Suite larghe e spaziose, buona colazione ed ottimo cappuccino. Boutique hotel, di design. Molto moderno con oggetti ricercati. Nel cuore del nuovo quartiere hipster, circondato da piccoli e deliziosi ristoranti vegetariani. Regna il minimalismo che viene però attutito da quadri di pop art.
Belvedere Lazienki. Per un brunch immerso nel verde del parco nazionale, con il sole a riscaldare e ottime portate nouvelle cousine ad allietare lo stomaco. Chiedete un tavolo nel giardino d’inverno così che possiate mangiare immersi nella meraviglia del circondario.Piatti tipici con un twist moderno. Ottimo servizio e una clientela young and cool.
Krowarzywa . Per vegan burgers eccezionali, in ambiente hipster e relax. Qui dove anche i piatti sono commestibili . 🙂
Youmiko Vegan Sushi. Il miglior sushi vegano mai mangiato. Davvero.Lo trovate in Hoża 62 street.

Da non perdere i donuts polacchi, nella parte vecchia della città. Io ho provato quello alla marmellata di rose. Li trovate in Krakowskie Przedmieście street .
Noi siamo stati qui durante la Warsaw restaurant Week . Controllate le prossime date e non perdetela.

Da non perdere.

Warsaw University Library and the Gardens
Łazienki Królewskie Royal Park

Dove comprare. Sicuramente i giovani designers polacchi meritano una visita:

Shopping department stores:

Da non perdere.
Neon Museum at SOHO Factory. Mińska 25 street, Warsaw Rising Museum in Grzybowska 79.

Vita notturna.

  • Weles Bar, Nowogrodzka 11 street
  • Kita Koguta bar (Cock’s tail), Krucza 6/14 street
  • NaLato (For Summertime), Rozbrat 44 street
  • Syreni Śpiew (Mermaid’s Singing), Szara 10a street (Grey street 10a) – it’s right behind a corner from NaLato.

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