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Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen

Brie, secondo mese

Ho un cane che si crede un gatto, all’occorrenza. Che ha scambiato ogni mano umana per un ricettacolo di coccole a profusione. Ha anche scambiato Gipsyland per il Plastic e la notte – essendo ormai troppo cresciuta per la sua cuccia e questa cosa la infastidisce- fa grandi salti dal pavimento al nostro letto, e ritorno. Ovviamente il tutto con annesse leccate di faccia per assicurarsi che abbiamo capito che lei è sopra il letto.
Brie in Da House.

Nell’ultimo mese la nostra pelosa è riuscita a mangiare un cartone pieno di vino, la confezione di birre che dovevamo fotografare per un progetto, le mie scarpe di Prada vintage, il salmone marinato che avevamo portato dalla Svezia per condividerlo in momenti speciali e a farsi fare in ben due ristoranti stellati piatti da gourmet che proprio ve li racconto: baccalà mantecato e agnello brasato di Don Alfonso. D’altronde basta che sbatta un po’ quegli occhioni per far capitolare tutti.

Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen
Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen

Da brava femmina è completamente innamorata del Gitano. Quindi ora il gitano si ritrova due piattole appiccicate da mane a sera alla ricerca di baci senza fine, che lo seguono ovunque, bagno incluso e che ricercano la sua attenzione in maniera così perfetta da essere paragonato solo alla perfezione del burro spalmato in crostoni con infuso di arancia e alici marinate.
Lui un po’ il duro cerca di farlo, ma poi – come recentemente è successo di rientro dalla Svezia – si sdraia per terra e gioca a fare il cane anche lui, per trotterellare con lei in giro per casa, alla ricerca infinita ed estenuante della sua scimmia di peluche.

Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen
Brie ha deciso che nonostante i 27 gradi fissi in casa, i miei piedi sono il posto ideale dove rifugiarsi mentre lavoro e per combattere la noia mangia il mio smalto rosso che indubbiamente la attrae molto, talmente tanto che nemmeno il semi permanente delle cinesi riesce a resisterle. Ha anche deciso che non è cosa buona e giusta per me avere il mio acqua e limone e poi il caffè PRIMA della sua passeggiata mattutina. Assolutamente. Prima c’è la sua passeggiata, la corsa al parco e poi infine posso dedicarmi al trucco, al lavaggio denti e alla mia colazione. Poveretti chi ci incontra su questo tragitto. Di solito esco in pigiama con i capelli sotto sopra e le occhiaie, quello sguardo perso di chi non ha ancora capito se sogna o è desta.

Brie ama molto anche farci i dispetti quando è capitato di lasciarla a casa per un paio d’ore da sola: ha divorato la porta della camera e scambiato il piumone per IL nemico numero 1, tanto da convincerci che forse è arrivato il caso di comprarne uno nuovo, visto lo status quo di come lo ha ridotto.

Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen
Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen
Brie, secondo mese | A Gipsy in the Kitchen
In questo mese ha anche preso un aereo ( shame on you Alitalia e a tutte quelle compagnie che non hanno ancora capito che la stiva è un posto oscuro – almeno fino a quando non verranno scaldate, pressurizzate e illuminate a dovere così da non suscitare incubi nei nostri amici animali), e scoperto il mare. Oh il mare. Le piace moltissimo. Così tanto che non capisce il moto ondoso della battigia, ergo ha fatto uno scatto d’azione molto rapido ma poi si è ritratta tutto. Comunque il tempo necessario per assaggiare alghe e sabbia, che le hanno poi provocato malesseri diffusi il giorno seguente, prontamente raccolti dalla sottoscritta.

Quindi si, meglio non potevamo capitare: abbiamo un cane buono, monello a volte, simpatico, confusionario e gourmet. Chiude gli occhi durante le fotografie. Fa un sacco di puzzette, ed emette sonori ruttini di approvazione dopo ogni pasto. Adora il sole. Il salmone affumicato.I croissant. Il mare e il gelato. E le pigne. Non ama farsi la doccia ma una volta che sente l’acqua tiepida su di lei ci starebbe le ore. Detesta il phon e la spazzola la approcci a solo per mangiarla. Come noi. Esattamente come noi.

E io sono sempre più assuefatta al suo profumo sul collo, dove mi perdo per riempirla di baci al mattino. La giornata comincia quando con il suo musino cerca la mia mano per leccarla.
Mai avrei creduto che tanta gioia fosse riconducibile a una palla di pelo.

( ah! Ha anche imparato a fare la guardai…per ora si limita a ringhiare ai gatti che si intrufolano dal terrazzo e ad alzare il musino ad ogni rumore…però siamo a buon punto!)

#wearebetterwithpets

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