
Sono una donna. E il tuo super potere qual è?
Fare la differenza. Non è facile.
Ma è la sfida che ci viene posta, nel momento stesso in cui veniamo messi al mondo.
Fare la differenza, rendere questo mondo un posto migliore dove vivere. Dare di nuovo spessore alle verità che conosciamo e cementare nuovi credi, nuove filosofie che abbiano come fine ultimo il bene stesso, nella sua forma più pura ed elevata.
Se penso alla mia vita, ho avuto donne eccezioni accanto che mi hanno insegnato il percorso, costellandolo di insegnamenti: gratitudine, gentilezza e rispetto.
Tutto parte dalle donne della mia famiglia, facendo un percorso emozionale nella storia stessa della mia quotidianità e culminando con insegnanti e amiche e poetesse che hanno raccontato prima di me cosa vuol dire amare. Cosa vuol dire sognare, Ma soprattutto cosa significa trasformare un’idea in realtà, un pensiero in un atto.
Credo che tutti dobbiamo domandarci cosa significa il Destino. E soprattutto aprire gli occhi e osservare i segni che ci vengono fatti trovare – incessantemente – sulla nostra strada. Non può esistere casualità e basta, bensì dobbiamo sempre più diventare consci che anche il più piccolo gesto apparentemente inutile, in realtà è un segnale, da cogliere e coltivare e coccolare.
Ci sono frasi o gesti che bum…ti rimangono impressi a prescindere da qualsiasi altro avvenimento che poi può accadere in vita.
E queste frasi, diventano bibbia, diventano vademecum ufficiali di polarità e orizzonte. Iniziò con una frase che mia madre mi stampò e appese al frigorifero: era una pubblicità di una compagnia telefonica e diceva che il primo valore di una squadra vincente è essere una squadra. Continuiamo con Suor Chiara, la mia insegnante di latino e greco che di saggezza ne distribuiva a iosa, con focacce e occhi azzurri di un azzurro unico, magico: “Se vuoi, tu sola puoi”.
Proseguiamo con la Professoressa Cason e le sue lezioni su Pascal: la mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro.
E poi: poi c’è una poetessa di cui amo ogni virgola della sua stessa vita, per non parlare delle sue citazioni. Mi riferisco a Maya Angelou ed alla sua infinita voglia di gioia.
Fai il meglio, fino a quando conoscerai meglio. Quando conoscerai meglio, fai ancora di più. Oppure la vera difficoltà è demolire l’opinione sbagliata che abbiamo di noi stesse. L’odio da sempre in questo mondo ha creato moltissimi problemi, senza mai risolverne uno.
Fare la differenza vuol dire imporre il proprio modo di agire oltre le difficoltà stesse e causare quindi gioia, amore, e bene a chi ci sta intorno. Non possiamo – abbiamo il dovere di cambiare ciò che non ci piace, di incidere con il nostro passaggio su questa terra il pensiero stesso, migliorando la vita non solo di chi amiamo ma di tutti.
In questa alba di un nuovo anno, mi piace dire che il mattino ha l’oro in bocca. Quindi pensiamo davvero come migliorare e fare la differenza in questo quotidiano che abitiamo. Con gentilezza e passione, che siano purché chi abbiamo intorno senta l’impegno che ogni singolo atto che immettiamo nel mondo sia volto a fare questa differenza che cerchiamo. Infiammare i cuori e far risplendere l’anima, questa dovrebbe essere, in ultimo, l’unica missione, il compito e il lavoro principale che l’essere umano ha da portare a termine.
Per me, fare la differenza, vuol dire esserci. Vuol dire non abbandonare la scialuppa quando c’è tempesta, ma anzi: rimanere ben saldi, forti per poter aiutare chi amiamo, in un estremo sacrificio di speranza e salvezza. Rimanere, perché il mondo ha bisogno di speranza. E noi, la nostra anima, per risplendere deve essere nutrita di sogni e amore. E quindi doniamo. A profusione, come dei pozzi senza fondo perché non c’è gioia più grande di fare davvero la differenza nella vita di chi amiamo. Piccoli gesti, grandi attenzioni.
Fare la differenza: decidere con dolcezza chi e cosa accogliere dentro di sé. Dal cibo – siamo ciò che mangiamo – a chi amiamo. In gentilezza. Decidere che ciò che introduciamo dentro di noi sia il frutto di un’agricoltura consapevole, di un consumo sereno e rispettoso di ciò che ci circonda. Mangiare bene, mangiare consapevole perché poi si rifletta nella nostra salute quotidiana. Decidere di non dover uccidere per nutrirsi è come decidere di amare con consapevolezza, con dolcezza e rispetto chi scegliamo ogni giorno.
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