
Sulla strada dei sogni ci sono maglioni e orsi polari.
Ore 22 e qualcosa. Di un weekend non weekend perchè termina due settimane incessanti di lavoro, ricette, video e realizzazione di idee. Termina una settimana faticosa: lunedì sono stata aggredita mentre cercavo di difendere il mio cane: strattonata e insultata. Martedì, mercoledì e giovedì lavori pesantissimi e risposte in salita. Venerdì affannato. Poi finalmente due giorni di voi, immersi nelle vostre emozioni che sono diventate le nostre con i supper club natalizi.
22 e qualcosa, e il carillon del Natale, quello che tiro fuori dalla cassapanca ogni novembre, quello che ha sorpreso la mia Brie in una musica dolce, facendo sorridere noi due gitani e commuovendo anche un po’…ecco quello con Babbo Natale e la renna sopra, tutto in legno, ha suonato, da solo: una piccola nota che accompagna il tamburello della pioggia sui tetti di questa sera e suggella pensieri e parole che ascoltando il cuore del mio amore, attaccata e avvinghiata alla sua cassa toracica questa sera, ho pensato: tra un sushi e una replica di X Factor, che qui siamo un po’ tirchi, Xfactor lo vediamo grazie a NowTV, che Sky è roba di lusso.
22 e qualcosa, oramai 23: il fatto è che bisogna lasciar andare. Bisogna pensare che dobbiamo permetterci il lusso di lasciare che sia la Vita a sorprenderci. Che a volte non tutti i sogni si fanno per essere realizzati ma solo per svelare infinite altre possibilità di Destino. Bisogna prendere queste piccole nuvole rosa che abbiamo custodito per anni nella mente e soffiarci dentro con tutto l’amore possibile, sorridendo ed esclamando: boh!
E allora compriamo maglioni, si perché i maglioni confortano: io questo inverno ogni mese ne sto comprando uno, come ogni mese che arriva inesorabilmente “quel momento lì del mese”. E allora mi conforto così perché i maglioni ti tengono al caldo e un po’ ti fanno anche ridere: pezzi su pezzi di lana, flanella, viscosa con disegni improbabili e tirolesi che vengono all’occorrenza sovrapposti con tute, gonne oppure pantaloni eleganti. E guardo documentari: di orsi, mamme orse, lupi e cervi e nascondo qualche lacrima nella spietata equazione che Madre Natura svolge quando attua la sua catena alimentare.
Che a volte le lacrime che spendiamo sono pugni in faccia verso ciò che non capiamo: quando abbiamo finito le ragioni, le scuse, le prove scientifiche e le teorie metafisiche. Lacrime come scudo, lacrime come a dire: mi pulisco di questo dolore e sono pronta di nuovo con il mio rossetto rosso e il sorriso dei giorni belli. Tutto questo per dire: ci hanno insegnato a non mollare mai. A perseverare nella realizzazione di un sogno ma a volte la strada per la realizzazione di questo sogno è costellata di dolore. Forse troppo. E allora non siamo novelle Santa Maria Goretti, ma solo anime che consapevoli del poco tempo a disposizione vogliono godere appieno di ogni minuto a disposizione. E non è detto che il sogno poi non si realizzi ma smettiamola di incarognirci per la realizzazione dello stesso.
Il grande Boh: affidiamoci, lasciamo andare davvero. Forse è qui, in questo punto che la vita comincerà – di nuovo- a soprenderci.
Come ogni lunedì, riprendono i nostri consigli per acquisti intelligenti: quest’oggi spaziamo da creme a mercatini con la stessa nonchalance con cui siamo a nostro agio sia tra gli scaffali da Leroy Merlin che tra le mensole piene di meraviglie e manichini addobbati a festa da Valentino.
1. Aesop per Natale ha creato dei kit di sopravvivenza che faranno sbaccellare ogni Grinch del pianeta. Amo moltissimo questo brand australiano e trovo che sia davvero una piccola magia in ogni prodotto che fa.
2. Candele. Di Fragonard magari. Perché non ne abbiamo mai abbastanza, vero? Poi fanno subito casa, calore, amore!
3. Sorelle adolescenti?Amiche fissate con la manicure perfetta?Quale regalo migliore se non una parure di smalti. Trovate tutto da Sephora. E già che ci siete perdetevi in quei meravigliosi scaffali profumati pieni di piccole magie.
4. Le adoro. C’è poco da dire. Amo tantissimo queste sedie di Stokke. Sono comode, di design e fanno sbto casa nordica come piace a me. Caro Babbo Natale me ne porti una?
Qualche info in più, perché ora è anche personalizzabile. Tripp Trapp® è uno degli oggetti più riconoscibili del design scandinavo. Dall’anno della sua progettazione, il 1972 – a firma del noto designer norvegese Peter Opsvik – a oggi, milioni di bambini hanno mangiato, giocato e sono cresciuti sedendo in una Tripp Trapp®. Oggi come allora il design modulare consente libertà di movimento sia in profondità sia in altezza grazie alla regolabilità della seduta e del poggiapiedi. Questi, una volta posizionati correttamente secondo le dimensioni del bambino, consentono a Tripp Trapp® di offrire una corretta postura a ogni età. Il materiale usato è il miglior legno tra quelli europei di alta qualità. Scopri di più su www.stokke.com/tripptrapp
5. Sono geniali. Queste ragazze che hanno lanciato queste borse sono geniali. E io non vedo l’ora di andare a trovare i miei ex colleghi con la mia nuova Stella McCarrot.
6. Forse una delle cose più belle natalizie è impacchettare. Creare pacchettini come piccole aiutanti di Babbo Natale, personalizzando i regali anche più piccoli come fossero immensi tesori. Su www.tassotti.it trovate tutto l’occorrente per trasformarvi in Miss Santa Claus.
8. Profumare di cannella e Natale. Io amo queste creme: tantissimo. Anche queste da Sephora. Quando vi dico che sono dei maghi, e io una vittima del marketing mi riferisco proprio a questo. Giuro, credo mi riempirò il bagno di queste delizie. 🙂
9. Un salto in Provenza?Why not?L’occitane è un altro di quei brand che prediligo. Per i profumi che fanno subito casa in campagna e weekend d’estate tra sonno, lavanda e libri. E poi le loro grafiche natalizie mi fanno impazzire!
10. Facciamo(ci) del bene. A Natale regali solidali con le HOPEbox in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto. Per aiutare le comunità duramente provate dal terremoto in Centro Italia, Hope Onlus per Natale 2016 ha creato, accanto ai doni solidali realizzati con prodotti italiani di alta qualità, (www.hopeonlus.org/it/natale-con-hope), le nuove HOPEbox confezionate esclusivamente con i prodotti di alcune imprese delle zone di Amatrice, Norcia, Pescara del Tronto, Arquata e Acquasanta Terme che ad oggi sono in gravissime difficoltà. Le aziende produttrici sono piccole realtà che in seguito al terremoto hanno perso tutto, ma sono fortemente determinate a ripartire e pur con tutte le avversità stanno continuando a lavorare. Nella selezione, proposta in due versioni da 35 e 55 euro, si possono trovare le lenticchie di Castelluccio, i salumi norcini, la pasta di Campofilone, le salse di tartufi e funghi degli Appennini, il cioccolato di Matelica, il vino Pecorino. Per acquistare le HOPEbox, parte della Campagna Hope Onlus “io scelgo di aiutarli”, basta collegarsi al sito www.hopeonlus.org, contattare lo 0236598688 o scrivere una email a segreteria@hopeonlus.org. I fondi raccolti da Hope Onlus con le HOPEbox e i biglietti del Concerto di Natale di lunedì 12 dicembre alle ore 21 nella Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano sono destinati a tre obiettivi principali: in primis la donazione di arredi interni ed esterni, supporti informatici e materiale didattico per le due nuove scuole di Acquasanta Terme – la secondaria inferiore costruita a settembre, la scuola dell’infanzia e la primaria appena terminate, che saranno entrambe inaugurate il 27 novembre – poli di riferimento per circa 300 ragazzi e bambini della zona. Poi il recupero post-trauma a supporto di bambini, insegnanti e genitori attuato da operatori specializzati di Hope Onlus in collaborazione con psicologi e ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e parte del progetto «TERREMOTO: OPERAZIONE SPERANZA, con Hope Onlus la vita ricomincia dalla scuola e dall’impresa». Ed infine l’intervento umanitario è stato elaborato in risposta a specifiche esigenze manifestate dal Miur, dalla Direzione Scolastica di Amatrice, di Acquasanta e di Arquata, dal Vescovo di Rieti e dalla Caritas per dare una concreta speranza ai minori e alle loro famiglie e un affiancamento nella progressiva normalizzazione della vita quotidiana, in attesa della ricostruzione. L’aiuto concreto a imprenditori e agricoltori che hanno scelto di rimanere nelle zone devastate dal terremoto e che Hope Onlus sta affiancando per la ricostruzione di piccoli caseifici e di laboratori per le lavorazioni alimentari. Hope si sta impegnando per distribuire i loro prodotti e per avviarli più rapidamente alla ripresa, facilitando anche un’attività di collaborazione in rete centro-nord.
11. Chez Babette / Garage Sale domenica prossima a Milano. perché lei è una gitana come noi ed è adorabile. Qui le info: https://it-it.facebook.com/chezbabettegaragesale/
12. E abbiamo appena parlato di maglioni. Che siano però come piacciono a noi. Eticamente corretti e magari made in Sweden. Fjällräven, marchio di abbigliamento e accessori outdoor svedese, vuole rilanciare la produzione di lana svedese. In collaborazione con Brattlandsgården, una fattoria della Svezia centrale, mira ad assicurare la completa tracciabilità nell’ambito della propria catena di produzione di lana sul territorio nazionale. La prima fase è già stata completata: lana di alta qualità proveniente da pecore svedesi. Fjällräven è un marchio che ha a cuore tutti gli aspetti della sostenibilità. Nel 2013 ha lanciato The Fjällräven Way, la sua missione per la sostenibilità. Obiettivo: donare una sana vita all’aperto alle generazioni attuali e a quelle future. Si tratta di una missione poliedrica che abbraccia natura, economia, benessere e responsabilità sociale. Di conseguenza, Fjällräven ha abolito l’uso di PFC durante la produzione, ha incrementato l’uso di materiali biologici e riciclati e ha istituito una politica di tracciabilità denominata Down Promise, eletta come la migliore dell’industria dell’outdoor da Four Paws. Attualmente Fjällräven sta facendo ulteriori passi lungo la strada della sostenibilità. Guidata dall’Amministratore delegato Martin Axelhed e dalla manager della sostenibilità Christiane Dolva, Fjällräven spera di ottenere la piena tracciabilità anche nella catena di produzione della lana e punta a ravvivare l’industria svedese della lana. Le pecore svedesi, generalmente, vengono allevate per produrre carne. Di solito, gran parte della lana prodotta viene gettata via. Questo avviene perché la lana è deteriorata e dura, quindi di solito viene utilizzata per la produzione di tappeti. Ma Fjällräven ha voluto intervenire su questi sprechi studiando la catena di produzione della lana per colmare il divario ed eliminare le zone d’ombra.
Ed è così che è nato il miglior progetto di buone prassi dedicato alla lana svedese. In collaborazione con una fattoria a gestione olistica della Svezia centrale, la Brattlandsgården, Fjällräven e l’allevatrice Natasha Skott hanno acquistato alcune pecore. Si tratta di una nuova razza svedese, chiamata Jämtlandsfår, che producelana di finissima qualità, tra i 19 e i 21 micron. In confronto, la lana merino è tra i 17 e i 24 micron. Al momento le pecore adulte sono state tosate due volte alla Brattlandsgården e i nuovi agnelli, nati a giugno, hanno già ricevuto una prima tosatura. La prossima fase riguarda il lavaggio e la filatura della lana e, successivamente, la sua tessitura per un numero limitato di maglioni, che saranno disponibili per la stagione autunno/inverno 2017.
13. Un’idea per il regalo alla migliore amica? Lui e solo lui: un bracciale delicato che trovate sul sito www.braccialemelody.it Il concept del bracciale nasce dal desiderio di catturare un’emozione unica e racchiuderla per sempre, portando al proprio polso le note della canzone del cuore. Questo si traduce in argento per la porzione di pentagramma e l’allacciatura, oro rosa 9kt per le note arricchite da preziosi diamanti e un cinturino in pelle color rosso, blu china o nero. Tutto realizzato a mano artigianalmente. È possibile avere un preventivo gratuito andando sul sito www.braccialemelody.it dove si potrà inserire il titolo e l’autore della melodia scelta. Inoltre è possibile scegliere la battuta del brano che si preferisce, e visto che siamo già in clima natalizio “continuare la melodia” su un altro bracciale da regalare alla persona che si ama o a cui si vuole bene, per condividere la canzone del cuore. #lepetitmelody #lenotedelcuore