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Caro Babbo Natale | A Gipsy in the Kitchen

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
Come stai?Ho aspettato a scriverti perché sono stata travolta da incombenze e – per scriverti – voglio dedicarti la sera migliore di tutto dicembre, quando la giornata è stata sorridente e la sera è un abbraccio.
Beh, oggi – dopo una combo di giorni davvero difficili – il sole splendeva, faceva tanto freddo e l’aria profumava di neve: il mio amore, la nostra piccina Brie ed io abbiamo camminato per tutto il centro – da San Babila fino a Brera, e ritorno – guardando con entusiasmo che bella che è Milano quando sa di Natale. Poi ho fatto un bagno caldo e cucinato una vellutata piccante di lenticchie e borlotti, mantecata con creme fraiche..insomma mio caro Barbuto, questa sera è così perfetta che chiuderla con la tua lettera mi sembrava doveroso.

Quest’anno ho avuto tanto, nonostante fosse un anno bisesto e nonostante i problemi che abbiamo dovuto affrontare non siano stati pochi: mi sento di dire che mi vergognerei a chiederti altro, perché più di una volta mi sono ritrovata serena, felice. Appagata – un sentimento che raramente ho provato fino ad ora nella mia vita, ed invece finalmente ho capito cosa sia. Il che ha amplificato in me la gratitudine.
Brie, la nostra pelosa ci ha cambiato la vita: ci ha resi ancora di più coesi, ancora più una famiglia. Non ha mai permesso ad una singola lacrima di sgorgare dai miei occhi e ogni mattina rende il mio uomo un essere umano ancora più sorridente di quanto lui non sia già: poi, nelle camminate mattutine, credo di aver trovato pace. Lei, io e la nebbia milanese, quando la città dorme e i rumori sono pochi.

In questo panorama idilliaco, ci sono state parecchie nubi: la mia famiglia di sangue, dissipata, praticamente. Penso a cosa staranno pensando da lassù i nonni e mi rendo conto di tutti i miei sbagli- laddove ho sbagliato – e dove invece non ho agito per riparare ferite, ho mancato di presenza ed attenzione. mi piacerebbe fare qualcosa per riunire queste discrepanze, sebbene a volte l’orgoglio ferito sembra non lasciare adito a niente altro che ripicche e risentimenti. Siamo umani, credo che poi nel mezzo scorra la tollerabilità: quello che si può continuare ad accettare e quello che invece ferisce troppo per essere protratto ancora più a lungo…e così, svaniscono famiglie, si creano rancori e ci si allontana, irrimediabilmente. E io risento così inerme, davanti a questo. Così stupidamente in colpa per il mio essere troppo impulsiva a volte, troppo di pancia. Cosa che in un clan famigliare non va mai bene.
Mi rifugio nel profumo del collo di Brie, appoggio l’orecchio al cuore del mio compagno e penso quanto sono disposta a fare per tutelare la mia famiglia, per tutelare me, anche, alla fine.
Questo rimane un gran punto di domanda, ma credo anche la chiave di svolta: non ti preoccupare Babbo Natale. Non ti chiederò la serenità in famiglia, quanto piuttosto ti informo che credo questo sarà una mia specie di fioretto per l’anno a venire….recitando la Novena*, una sera ho fatto un patto con la Signora dal Manto Blu che sta lassù, chissà se mi ha ascoltata.

Quindi tornando a noi, ho comunque qualche desiderio da domandarti. Sai che sono un po’ esosa, quindi perdona tutte le mie infinite richieste annuali e porta pazienza: questa ragazza Gipsy difende il tuo onore e la tua storia 365 giorni all’anno, quindi abbi un occhio di riguardo sulla mia letterina. Profuma di stelle e quest’anno prometto di farti trovare biscotti caldi, latte di mandorla montato e carote per le tue renne.

Come prima cosa vorrei si avverasse un desiderio che cullo con il mio compagno da un anno circa…e credimi se mi rivolgo a te, adesso, è perché davvero a questo punto le ho provate tutte: dottori, esami, isterosalpingografia, agopuntura, pulizia dell’aurea, yoga, meditazione, tisane, campane tibetane e interrogazione di DNA. Quindi siccome pare che questa dannata cicogna si sia persa – non avevo dubbi, d’altronde anche il mio senso dell’orientamento non è quello dei migliori – magari tu, a bordo della slitta la incroci dietro qualche nuvola o magari chissà, in qualche ashram indiano…ecco se le puoi dire che la via delle mie tube è costellata di fiori profumati, alberi in fiori e tanto miglio che può beccare per rifocillarsi. Magari la indirizzi verso di me, le regali una mappa per raggiungermi in fretta e recuperare il tempo perduto. In cambio, ça va sans dire, tu avresti altri adepti che ogni Natale si trasformano in piccoli elfi propagando per il mondo la filosofia del latte caldo con biscotti da lasciarti alla Vigilia. Pensaci, è un buono scambio…ecco, vedila così: uno scambio e non un desiderio vero e proprio. Cioè è sicuramente il desiderio più grande che io possa mai avere, ma da parte tua ci guadagni pure.

Passiamo ora a ciò che di più materiale possa esserci, invece. Che so che il mio Gitano è un po’ in crisi di idee, quindi sai mai che tu possa sussurrargli qualche consiglio…

L’affumicatore. Senti Babbo Natale io adoro la Scandinavia: e adoro i sapori caldi, affumicati, avvolgenti. Sogno di creme fraiche e salmone affumicato a caldo praticamente ogni notte. Compro sale affumicato, e mi vedo recuperare i diversi tipi di legno per dare tocchi personalizzati a verdure e pesce. Sbarello, davvero.

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Ho appena scoperto un sito che vende solo abiti etici da tutto il mondo. E sono impazzita per questo gilet in eco pelle che viene dall’India. Ecco questo mi piace tanto. Soprattutto considerato il fatto che Famiglia Gitani quest’anno è in partenza per i grandi parchi europei fino alla Lapponia – rischiamo di incontrarci per davvero sotto un’aurora boreale, mio adorato barbuto – e questo look mi si addice molto. Mi vedo vendere panini vegetariani a bodo di qualche lago ghiacciato in jeans e gilet.
A tal proposito mi piacerebbe ricevere anche la guida della Scandinavia della Lonely planet. Sappi che mi piace molto. La imparerei a memoria.

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http://folkloore.com

Questa.Gonna.Di J.Crew. Non faccio altro che desiderarla ardentemente da quando l’ho vista. Magari completa di questo micro pull di un blu gipsy che ciao.

Gonna_JCrew  | Caro Babbo Natale | A Gipsy in the Kitchen

E niente: posto che chiaramente ho abbandonato tacchi e stiletto, vorrei moltissimo queste Birkenstock. E già che ci siamo, se puoi aggiungere anche questi sandali stile Olanda..d’altronde, per una volta che la moda segue la mia non moda, vuoi non sfruttare l’onda?

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Un tour di Parigi. Mi spiego, sarò precisa:una settimana con Brie e il mio amore, in uno studio parigino, per un tour di colazioni adorate con croissant e pain au chocolat. Tanto burro. Sciarpe e rossetto rosso.

pain au chocolat | Caro Babbo Natale | A Gipsy in the Kitchen

Costanza: regalami costanza. Di impegnarmi a yoga e farmi tornare il sederino su su su. 🙂

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Una scorpacciata di ostriche. Magari con birra, davanti al mare invernale della Bretagna.

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Un corso di panificazione. Imparare a panificare. Una sessione intensa di 10 lezioni private su come sfornare pane delizioso e kanelbuller perfetti.
E già che ci siamo, un  nuovo tatuaggio: forse due, così rimangono dispari e non ci pensiamo più. In realtà ne avrei in mente quattro, però ecco. Vedi tu. L’importante è che avendone io 11 ad ora, si arrivi sempre al dispari.

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Ecco, mio bel Barbuto. Questi i miei desideri. Sembra una lista lunga, ma in fondo non lo è. Comunque, ciò che mi sta a cuore di più è la tua protezione.: proteggi ciò che io chiamo Vita e si distinguono sotto il nome di Alessandro e Brie. Issati ti prego a guardiano della mia felicità, ed in generale, quando il 25 dicembre all’alba tornerai vero la tua casa lappone, diffondi su questo mondo un po’ della tua luce, che mai come ora ha bisogno di rivedere un po’ di speranza e soprattutto, cerca di far tornare umani noi umani, che di umanità ce n’è rimasta ben poca purtroppo.
E tu, mio adorato, sei ciò che di più magico, reale e pacifico possa esistere.

Ti abbraccio, sei sempre nel mio cuore

tua affezionata Gipsy
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