
Città del Messico – Latin America’s 50 Best Restaurants
*a cura di The Lazy Trotter
Rientrare a casa da un viaggio non è mai facile specialmente se, ad accompagnarti lungo la via del ritorno, oltre a una serie di ricordi ci sono anche un paio di chili in più che ti osservano minacciosi dall’ago della bilancia. Ma alla fine poco importa se si pensa che questi strati di carne in eccesso sono stati conquistati a suon di delizie culinarie made in Mexico con amor. Anzi: qui si parla di alcune tra le migliori delizie di tutta l’America Latina.
E già, perché quando i gitani mi hanno proposto di partire alla volta di Città del Messico per partecipare alla premiazione dei Latin America’s 50 Best Restaurant, il mio senso di dipendenza per i viaggi ha iniziato a scodinzolare e le mie papille gustative a sospirare ay que rico!
Era da tempo che desideravo visitare la capitale messicana o – come la chiamano i locali – el DF.
Una delle città più vibranti di tutto il continente latino americano, nonché una delle metropoli più popolate al mondo – la leggenda narra di circa 10 milioni di abitanti nella zona urbana e di un totale di circa 25 milioni di abitanti in tutta la provincia. Insomma, uno di quei posti in cui sentirsi soli è praticamente impossibile. Traffico e streetfood fanno da padroni in questo via vai di gente, musica e retaggi Maya.
Moderna, vivace, colorata e in fondo non così pericolosa come si possa pensare, Città del Messico mi ha accolta il tutto il suo splendore mettendo in mostra le sue arti culinarie e conquistandomi a suon di chilli, tequila e mescal. Se c’è una cosa su cui i messicani non scherzano è il cibo. Da tacos, tortillas e fagioli a piatti più elaborati come uova di formiche e cactus. Chiunque decida di includere la Città del Messico tra le proprie destinazioni, farà bene a mettersi a dieta, a slacciare le cinture e a segnarsi questi indirizzi.
Ecco alcuni dei ristoranti che fanno parte della lista dei Latin America’s 50 Best Restaurants che sono stati selezionati, votati e premiati da una sapiente giuria di esperti del settore nonché appassionati amanti di forchetta e coltello.
Biko: Decima posizione in classifica per questo ristorante gestito da Mikel Alonso e Bruno Oteiza, entrambi chef con passaporto iberico. Loro stessi si definiscono pirati del gusto: i loro piatti sono manifesto della “cucina gachupa”, ovvero a cavallo tra la tradizione messicana e quella dei Paesi Baschi. Il nome stesso “Biko” deriva dalla parola basca “bikote” che significa, appunto, “coppia”, per evidenziare il dualismo dell’anima di questo ristorante. Sapori differenti che si intrecciano e danno forma a delizie gourmet in un ambiente raffinato e di design – Biko si trova nel quartiere Polanco, il più esclusivo di tutta la città.
Quintonil: Forse dovrei essere imparziale ma non posso non ammettere che questo ristorante – arrivato sesto ai LatAm50Best – è stato il mio preferito durante l’intera maratona culinaria. Cucina messicana che presta una particolare attenzione a esaltare i sapori di frutta e verdura. Lo chef Jorge Vallejo, infatti, non è un novellino ai fornelli; nel suo CV vanta anche un periodo presso il Noma di Copenhagen. Assaggiate assolutamente la tartare di avocado, escamote e chips di quelites. Cosa sono le escamote? Uova di formica. Sì, avete letto bene. E oltre a essere particolarmente proteiche sono d.e.l.i.z.i.o.s.e.
Dulce Patria: Posizionato al 48esimo posto nella classifica dei LatAm50Best, vale la pena visitare questo ristorante non solo per la sua offerta culinaria – cucina messicana con un twist contemporaneo – ma in particolare per la sua eccentricità. Gestito dalla chef Martha Ortiz, Dulce Patria conquista grazie al suo design all’avanguardia che fonde stili e colori differenti. In poche parole: avrete la sensazione di ritrovarvi seduti all’interno di un quadro di Frida Kahlo. Provare per credere.
Nicos: Medaglia numero 37 nella classifica dei LatAm50Best, preparatevi a vivere un vero e proprio viaggio attraverso i sapori della cucina messicana più tradizionale. Ho capito subito che il mio pancino sarebbe stato felice nel momento stesso in cui sono entrata: un design semplicissimo, quasi spoglio e una fila interminabile fuori la porta. Un luogo così discreto non può che conquistare a suon di delizie ai fornelli. E così è stato. Best.Guacamole.Ever. E fate spazio anche a chile en hogada (una vera e propria bomba) e alla zuppa di formaggio di capra!
Y màs…
Questi indirizzi non fanno parte della lista dei LatAm50Best, ma vale comunque la pena conoscerli.
Diana Restaurant: Credo che chiunque abbia dato forma a questo ristorante avesse l’intenzione di ricreare un luogo fatato. Fiori freschi in ogni angolo, una terrazza che si affaccia su Paseo de la Reforma e un buffet da leccarsi i baffi (non dimenticate di assaggiare il sushi!). Questo posto incantevole si trova all’interno del St. Regis Hotel; il luogo ideale per un pranzo da mille e una forchetta.
Casa Jaracanda: Pronti a vivere un’esperienza difficile da dimenticare? Jorge e Beto apriranno le porte della propria dimora e vi insegneranno tutti i segreti della cucina messicana. Come? Portandovi a fare un giro per il Mercado Medellin per conoscere da vicino l’unicità degli ingredienti regionali. E poi accogliendovi all’interno della propria casa – una deliziosa villetta situata nella Colonia Roma, uno dei quartieri più hipster della città. Immaginate un luogo curato in ogni minimo dettaglio, straboccante di arte, design e di amore per il buon cibo. E proprio quando credevate di potervi rilassare… sarete pronti a sporcarvi le mani: Jorge e Beto vi metteranno ai fornelli svelandovi tutti i segreti del mestiere. A comer!
Azul Historico: Cucina tradizionale, di quella che potrebbe tranquillamente preparare la nostra nonna se solo parlasse spagnolo e fosse messicana. Giardino interno con lucine che scendono dal soffitto, meravigliosi piatti in ceramica rigorosamente dipinti a mano, una lista dei vini da far girare la testa… e il miglior mole negro che abbiate mai assaggiato.
Muchas Gracias:
Mexico Tourism Board per l’eccellente ospitalità.
Photo Credits: Mexico Tourism Board