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Israele | A Gipsy in the Kitchen
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Israele

Ci sono alcuni luoghi che palpitano nel cuore al solo nominarli. Paesi che vorresti visitare subito ed invece rimangono nella buckett list per anni, assumendo contorni mistici, quasi surreali, qualcosa di divino.

Mi capitò con New York, poi la Scandinavia e infine – appunto – Israele. Ho sempre sognato di visitare la Terra Santa: ho sempre voluto assaggiare il loro cibo kosher, capire perché a Tel Aviv la qualità di vita fosse considerata tra le migliori del mondo, nonostante le contraddizioni.

Mi sono sempre chiesta: ma la paura? Come possono convivere con la paura di saltare in aria, di non riuscire a trovare un punto di congiunzione tra conflitti creati dai padri dei padri e incancreniti fino al presente.
La risposta l’abbiamo trovata nel sorriso delle persone. Nel way of life di Tel Aviv: spiaggia, mare, sole, frutta fresca, balli in strada. Nel senso mistico che avvolge Gerusalemme e ti fa sentire pacifica, quasi in una campana dove ogni rumore è attutito.Nei desideri che esprimi al muro del Pianto. Nel profumo di pane a Jaffa, mentre bevi una spremuta di melograno ed ogni cosa che hai letto, sentito dire o studiato su Israele viene ribaltata dal concreto.

Ecco, potessi dire cos’è Israele, penserei proprio a questo: il sapore del melograno, in spremuta. L’odore del pane e le vetrine piene di dolci. Il rigore ortodosso, i dogmi religiosi intervallati dalla dolcezza del frutto o dal profumo di buono del pane appena sfornato.

Quando arrivi, ti senti a disagio: in aeroporto sono controlli su controlli, e impari che esiste lo shabbath, che ci sono tanti giovani che partiamo la religione in maniera didascalica e quelle che pensi siano solo dogmi, sono in realtà comandamenti.
Poi però scopri che la cultura di questa gente permea ogni angolo di strada. Che hanno i loro codici segreti, e di appartenenza. Che sei al sicuro: sebbene tutte le difficoltà, le tensioni, gli attentati…lì, sei al sicuro.

Queste le mie sensazioni. Poi c’è la meraviglia di trovarti in un micro clima che sa di vento e caldo. Di storia e poesia. Per quanto mi ostinassi a non volerla capire, mi manca Gerusalemme con le sue strade, i suoi ammiccamenti, le sue botteghe, i suoi profumi.

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Qui qualche informazione pratica.
Noi ci siamo affidati a una guida straordinaria, : MS.. Gabi Landau +972-52-5740629

Gerusalemme
Cosa fare, dove dormire, cosa mangiare_
Per dormire non perdete il Mamilla Hotel .
Eat: Rama’s Kitchen, Station 9 – street food orientale – Hamifan – cucina persians in un ex centro social pieno di arte e buone energie.
Un tour di Mea Shearim, la parte ortodossa della città, con le sue bakery meravigliose.Il ristorante Machneyuda. Per Gerusalemme ricordate di vestirvi con abiti adeguati.
Un giro in segwey, che metterà a dura prova le vostre capacità di equilibrio, ma vi permetterà di vedere in maniera ravvicinata strade e stradine segrete di questa città.

Tel Aviv
Cosa fare, dove dormire, cosa mangiare_
Carmel Market, da non perdere. La Rotchschilde Boulevard con la vecchia ambasciata russa. Il Flea Market di Jaffa, dalle 8 di sera. Un Brunch al Manta Ray. Le spiagge, il mare. Meshek Barzillay – smoothies e insalate – e un gelato da Anita – alla pavlova, al caramello salato con cioccolato bianco, alla bagel…Kuli Alma, per ballare. Cafè Xoho per un Beer Bread Breakfast: uova strapazzate con una salsa cremosa e pane alla birra. Ordinate anche un  café hafuch, la versione israeliana del cappuccino.
Dormite al Brown Beach House. Oppure al Rotschchild Hotel, in un palazzo protetto dall’Unesco.

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