
La delicatezza del rituale mozzarella: Obicà
Obicà
Stazione Centrale
Milano
http://obica.com
Quest’estate, per sfuggire ai 38 gradi che imperavano senza tregua all’esterno, la mia sosta pomeridiana consisteva in maratone di Netflix.
Mi perdevo nei documentari di cibo: adoro guardare la maestria di grandi personaggi della cucina che trasformano con amore materie prime eccelse in capolavori d’arte e di gusto.
Mi sono innamorata della storia di Nancy Silverton , di come con passione abbia ripreso in mano la sua vita dopo un doloroso divorzio. Di come si sia innamorata della nostra terra e abbia usato ogni esperienza fatta qui come maestro di vita e di cucina. Nello specifico sono stata colpita quando ha parlato della sua esperienza da Obicà a Roma: frequentatrice di questo ristorante che noi ormai diamo per scontato, ne esaltava la freschezza degli ingredienti, la bontà dei piatti e la delicatezza del rituale stesso dell’ ” eating mozzarella while drinking white wine”.
E’ incredibile, pensai. Tutto questo tempo a passare davanti Obicà, senza davvero fermarmi per assaporare ciò che Nancy riesce a cogliere in poche parole: lo spirito italiano. Il pranzare – o cenare – bevendo un buon vino e degustando prodotti eccellenti. In armonia con ciò che ci circonda, seduti e rilassati in un ambiente confortevole e accogliente.
Ho approfittato ella nuova apertura in Stazione Centrale per riprovare questo piccolo gioiello made in Italy. Uno spazio di 320 mq al primo piano Fronte Binari: amo la stazione centrale milanese. La amo perché il viaggio in treno presuppone già una dolcezza di fondo che esula da ogni loro contesto. Amo fare people watching e immaginarmi la vita di tutte queste persone che casualmente si ritrovano. incrociarsi per pochi minuti in un luogo così immenso.
Non fu un caso che per la mia festa dei 18 anni affittammo la Sala Reale della Stazione e la riempì di amici: io vestita tutta di rosso Armani con frutta che sgorgava dalle fontane. Ma non divaghiamo.
Obicà da quest’anno si avvale anche della collaborazione dello Chef Alessandro Borghese che ha integrato il menù – giù perfetto- con pietanze Food to share: piccoli piatti da degustare in condivisione.
Troviamo quindi mozzarella di bufala campana DOP in abbinamento a prodotti artigianali italiani di altissima qualità.
Sapete cosa vuol dire Obicà in napoletano?Eccolo qua! Un modo per indicare qualcosa di sorprendente come una stupenda mozzarella fresca e gustosa da assaporare in slow motion.
L’unione di materie prime eccelse – come ad esempio i pomodori bio, le acciughe di Cetara, l’olio pugliese – con la bravura e la fantasia degli chef, generano piatti semplici e raffinati, che riescono. soddisfare l’anima – in piena filosofia comfort food – e il palato.
Da non perdere: la pizza con bufala. I fritti. Le zucchine alla scapece. La caponata. I supplì. L’insalata di fragole e bufala. Le zeppole.