Ricette

Crema di zucchine, piselli e porri
difficoltà: Facile
porzioni:




20 minuti
Ingredienti
4 zucchine
200 gr di piselli surgelati
2 porri
60 gr di burro
chips di aglio essiccato – disponibile al Carrefour o su Amazon. Se non lo trovate va benissimo 1 spicchio di aglio fresco
2 cucchiai di Tahina
Qualche pistillo di zafferano
1 cucchiaino di cumino in polvere
2 Certosino Galbani da 100 gr
1 cucchiaio di olio EVO
Passaggi
Per prima cosa tagliate tutte le verdure grossolanamente e lasciatele dolcemente rosolare con il burro per qualche minuto. Aggiungete acqua a filo e lasciate cuocere fino quando risulteranno morbide. A questo punto togliete l’acqua in eccesso e passate tutto con il frullatore a immersione. Aggiungete la tahina, il cumino, sale qb, l’aglio. Aggiungere 100 gr di certosino Galbani. Mescolare e servire con una quenelle di certosino e pistilli di zafferano.
Crema di zucchine, piselli e porri.
Aglio essiccato, Tahina e pistillo di zafferano. Sale affumicato al legno di melo. Mantecato con certosino e olio di oliva extravergine a crudo. Cumino.
Brie era emozionata: ottobre era arrivato, le foglie diventate gialle e rosse e Signor Vento bussava alle finestre portando profumi di cannella e sentori di cardamomo.
A casa aveva iniziato il countdown verso Natale e ogni giorno a scuola portava la sua schiscetta piena di profumi ed emozioni che la mamma sapeva regalarle ogni volta che cucinava.
La sua compagna di banco, Blu, invece non era così fortunata: la sua mamma lavorava tutto il giorno e non poteva prepararle schiscette così amorose.
Ah la gentilezza:bisogna fare attenzione a chi ci sta accanto perché ognuno combatte una propria battaglia e un sorriso in più, in giornate di tempesta, può essere un’ancora di salvataggio.
Piccoli atti di gentilezza, leggerezze che riescono a cambiare il mondo senza nemmeno accorgercene perché i veri atti rivoluzionari sono fatti di dolcezza e silenzio, composti da ingredienti timidi ma al tempo stesso forti e decisi.
Così quel pomeriggio di una estate indiana tardiva, mentre il sole riscaldava il suo piccolo naso e il vento accarezzava foglie croccanti, Brie e la sua mamma decisero che l’indomani Blu avrebbe mangiato con Brie una favola composta da quella bisbetica della Signora Zucchina che in una giornata di sole corse dietro a quei birbanti dei Pisellini che correvano a perdifiato dietro a Don Porro ed al suo sacchetto pieno di delizie di latte e Formaggi. Perché quando a tavola c’è quel morbidume di Madame Certosa, tutti vogliono accorrere ad affogare i sogni in quel paradiso di dolcezza!
Brie prese la sua schiscetta e quel mezzogiorno a scuola mangiò di gusto con Blu, che in cambio le regalò un sorriso così bello da scaldarle il cuore più della sua sciarpa preferita.
NB
La parola “schiscetta”, di origine milanese, indica nient’altro che un portavivande, un contenitore in metallo, con coperchio, trasportabile. Si chiamava così perché al suo interno il cibo stava “schisciaa” (schiacciato) cioè un po’ pressato per il poco spazio. Conteneva infatti un pranzo abbondante e completo: pastasciutta, una bistecca, un po’ di verdura. Nelle vie di Milano, verso mezzogiorno, capitava di vedere, fuori dai cantieri o dalle fabbriche, manovali, muratori, operai che mangiavano seduti per terra dalla schiscetta, proprio come i soldati in caserma mangiavano dalla gavetta.