
Un weekend a Parma
Dedicato alle Gipsy Girl di Parma, che tra le vie mi hanno fermata per abbracciarmi e per accarezzare la mia Brie.
Un weekend tra ragazze: quando il papi non c’è, le pupe ballano. E ballano ascoltando Verdi, perché cosa ci può essere di più maestoso che Verdi per combattere la malinconia?
Si perché io con quella cicciona della mia bambina pelosa, senza il Gitano non riusciamo a stare nemmeno per pochi giorni. Ma a Settembre abbiamo per forza di cose dovuto venire a patti con gli impegni che si accavallano e allora mentre il Gitano era in Puglia a mangiare cruditè e a godersi l’ultimo sole della Masseria, io ero con Brie a Parma, a mangiare Parmigiano ed a ascoltare meraviglie.
Parma: se penso a una città dove mi piacerebbe vivere, che non sia troppo città ma che abbia ciò di cui ho bisogno – campi e casali di campagna a pochi minuti dal centro, prodotti alimentari eccezionali e negozi bijou dove puoi perderti a comprare brand di nicchia e fiori poetici – penso a Parma.
Ci andai anni fa, in quanto uno dei miei più cari mais abita proprio lì. Sto parlando di 15 anni fa circa, e mi ricordo poco.
Ci sono tornata un weekend di settembre, quando ancora faceva caldo ma si cominciava ad avvertire l’autunno e nell’aria c’era musica e sapori di buono.
Siamo partite da Milano io, Brie e la mia mini storica che ha sempre accompagnato i miei momenti più importanti: quando le lacrime scendevano mentre la foderavo di bagagli e vita per affrontare una separazione dolorosa, quando mi perdevo in weekend solitari per raggiungere mio papà sui monti tra le strade bellissime e tortuose dell’Engadina, la mezza traversata europea nella prima estate d’amore con il gitano, quando siamo andati a prendere la nostra Brie…
Eccoci in strada:traffico in uscita, tangenziale milanese bloccata. Fermi in coda ho il tempo per qualche chiamata e per coccole alla mia piccina. le parlo, e mentre guido nella sera mi sento protetta dal suo sguardo pieno di amore.
Arriviamo a Parma e per prima cosa ci aspetta una piazza gremita di persone per l’apertura del Festival di Verdi per Verdi Off: qualche colpo di pistola che fa parte dello spettacolo, Brie ha paura, così decidiamo di ascoltare quel capolavoro dal fondo della piazza, avvolta da maglioni e seduti su un marciapiede: guardo le stelle, ascolto il parco proprio accanto a noi, e penso al mio Alessandro, a come gli sarebbe piaciuta quella serata così speciale.
Finiamo la serata a cappellini in brodo e degustazione di parmigiano. Non poteva andare meglio, accompagnando il tutto da lambrusco.
La mattina dopo decidiamo di svegliarci presto e di goderci il sabato di provincia: Brie ed io imbocchiamo il corso principale alla ricerca di una pasticceria e ci deliziamo con cappucci caldi per la mamma e croissant divisi in due che sprigionano marmellate da ogni fessura.
Ci aspetta una giornata piena, ricca: flashmob, le prove al teatro Regio..ma ciononostante non perdiamo occasione per infilarci in una delle vie – borghi- antiche di Parma a curiosare tra questi bellissimi negozi.
Tra Borgo Tommasini e Via Sauro troviamo negozi così belli che vorrei solo lanciare la carta di credito, dimenticandomi delle bollette e delle incombenze…
Per fortuna c’è Brie che mi tiene e trattiene, tirandomi verso l’aria profumata e tiepida. Questo mi permette anche di imbattermi in abbracci sinceri, stratosferici e calorosi in giro per la città, di ragazze gitane che hanno imparato a conoscerci sui social.
Prendiamo un taxi e ci dirigiamo a visitare un caseificio- il caseificio Barani – per degustare varie stagionature di reggiano e assistere al processo produttivo. Questa non è solo storia, qui non si fanno solo formaggi, qui si pastorizza cultura vera e propria, pezzi di patrimonio culturale italiano, perché questo è esattamente ciò che questo formaggio rappresenta.
Finiamo il pomeriggio sempre – come si suol dire – a tarallucci e vino. Il cibo non manca nelle nostre sieste e farselo mancare proprio a Parma sarebbe sacrilegio.
Il bello è che questa favola si costruisce con un sottofondo poetico di musica verdiana che rende tutto così incantevole da sembrare un sogno onirico. Brie è rilassata, gioca tra le foglie croccanti e io da mamma fiera non perdo occasione per accarezzarla.
Arriva domenica, e dopo questo spiedino di coccole, Brie ed io siamo pronte a ripartire…ma prima ci regaliamo una visita alla casa di un giovane Giuseppe, che forse già sapeva quale sarebbe stato il suo destino. Ci fermiamo per un picnic al parco e ci crogioliamo in altre rappresentazioni verdiane mentre ci godiamo il parco.
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