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Una mela al giorno | A Gipsy in the Kitchen

Una mela al giorno

…come dicevano le nostre nonne?Una mela al giorno toglie il medico di torno. Come sarebbe bello se fosse davvero così.
A me piace più pensare che una buona prevenzione – insieme alla mela – possa davvero salvarci la vita. E non sto parlando di andare a farsi leggere la carte da un cartomante. Sto parlando di dati certi e inconfutabili che il nostro corpo è in gradi di rivelarci se solo lo interpelliamo in maniera corretta.

Recentemente mi è capitato di parlare con una ragazza molto forte che durante la gravidanza si è trovata a combattere un tumore – pareva in fase terminale – ed a vincerlo. Oltre alla storia di coraggio e speranza che questa donna è riuscita a costruire, mi ha colpita una frase su tutte: ” Se non mi fossi trascurata e avessi trovato il tempo per fare le visite quando di tempo ce ne era ancora..”
Questo anno per me è uno di quei famosi anni che rispondono a interrogativi – grandi e piccoli, profondi e superficiali. Dal sto meglio con i capelli a caschetto o lunghi, fino ad arrivare alla famigerata domanda: perché non riesco ad avere bimbi. Questo 2017 – seppure faticoso, doloroso e a tratti feroce – ha dato molte risposte, ma solo grazie a una prevenzione fatta con domande precise a chi davvero sapeva intendersi di salute – e non solo.
In famiglia abbiamo dovuto affrontare un brutto infarto e un papilloma virus. Entrambi beccati in tempo prima che degenerassero in qualcosa di più grave. Io stessa finalmente. – come accennavo qualche riga sopra – ho scoperto il perché la cicogna fosse così disorientata. Ma ripeto – volente o nolente – solo attraverso visite specialistiche che finalmente ho trovato il tempo di fare.

Alzi la mano chi non ha una lista in agenda di esami da svolgere e che rimanda sempre perché c’è comunque qualcosa di più importante da dare priorità: sport, lavoro, figli, e poi insomma vuoi che nei momenti di risposo, mi dedichi a prelievi o stetoscopi? Sia mai. Poi la salute costa, vero?
Costa di più stare male, ve lo assicuro.

Se esattamente 18 anni fa invece di trascurare quei bruciori e quelle perdite che occasionalmente facevano capolino nel mio intimo, mi fossi curata, avessi vinto la pigrizia di cercare un dottore e prenotare la visita, forse adesso avrei una figliolanza pari a una squadra di calcio.

Se quella ragazza di cui vi ho parlato prima non avesse aspettato la gravidanza per farsi controllare uno sfogo sulla schiena intorno a quel brutto neo che aveva in programma di farsi vedere molto prima, magari non avrebbe dovuto affrontare tutte le cure che invece le hanno tolto serenità in un momento che invece di serenità doveva regalarne a pacchi.

Ma come qualcuno disaggio sempre dice, con i se e con i ma non si conclude nulla.
Motivo per il quale quando ho scoperto MioDottore.it non ho potuto esimermi dal raccontarvelo qui.
Perché oltre a ricette e storie abbiamo bisogno di vita pratica e consigli che rendano fluida la quotidianità sempre di più: perché il tempo è prezioso. Perché il tempo sfugge. Ma almeno impariamo a lasciare andare questo tempo, correndo alla felicità, non ai ripari per una trasandatezza nel curarci.

Quindi dopo avervi spiegato perché dovete curarvi – vi spiego come fare per rendere più facile la prenotazione di qualsivoglia visita specialistica.

MioDottore.it  è una delle più grandi piattaforme al mondo dedicata alla sanità privata, specializzata nella prenotazione online di visite mediche.

Tramite il sito è possibile inoltre prenotare una visita con un medico specialista con un semplice click, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e ricevere un comodo promemoria via sms e mail per non dimenticarsene, cosa che ahimè succede più di quanto si possa pensare

Utilizzare Internet per porre le proprie domande a un esperto è una prassi sempre più diffusa, ormai lo fa quasi un quarto (21%) dei pazienti nostrani – il famoso cerca su Wikipedia e vai in panico. Tendenzialmente si cerca così un secondo parere che confermi o smentisca una prima diagnosi (41%) oppure un modo per evitare un confronto diretto (23%). Analogamente, la tecnologia è al centro delle modalità con cui gli italiani gestiscono la propria salute: quasi la metà (47%) ricerca lo specialista per una visita tramite Internet o attraverso piattaforme dedicate alla sanità e quasi la stessa percentuale (44%) nel momento di prenotare l’incontro preferisce proseguire attraverso strumenti tecnologici quali l’online booking, via mail o sistemi di messaggistica istantanea come Whatsapp o Facebook Messenger.

Quindi come dire: c’è da fidarsi. Ma soprattutto in un mondo che corre veloce, il non aver tempo per prenotare la visita non è più una giustificazione per non prendersi cura di se stessi. perché davvero quando manca la salute crolla tutto: crolla l’energia che ci aiuta ad andare avanti e a sostenere chi amiamo. Quindi perché rischiare quando adesso è tutto così semplice?

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