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Vini ( e uomini) SuperTuscan | A Gipsy in the Kitchen

Vini ( e uomini) SuperTuscan

Di Gloria Ines Colombo* la nostra Gipsy Sommelier.
Gli ultimi raggi di sole accarezzavano i suoi riccioli castani.
Sono una bella persona, diceva.
C’ero solo io con lui sulla panchina del Fioraio Bianchi, ma era come se parlasse a un pubblico più vasto.
Era seduto con le braccia aperte, appoggiate sullo schienale, le spalle larghe, la camicia di jeans con le maniche rimboccate sugli avambracci e un calice di vino in mano. Nella posizione di chi non cerca di essere accolto dal mondo. E’ lui che lo accoglie, tutto. E preferibilmente tutte.
Insomma, il tipo che se lo presenti alle amiche come minimo ci prova anche con loro. E il giorno dopo ti chiama per sapere che commenti hanno fatto su di lui.
Se alcuni vini ci fanno pensare a certi tipi di persone, su quella panchina c’era un Supertuscan. Quello che piace a tutti, seduttore, sicuro di sé, sempre elegante e sempre perfettamente a suo agio, che sia in completo Zegna o in jeans e mocassini, battuto all’asta da Sotheby’s o sulla tovaglia a quadretti rossi di una trattoria di Siena.
Così come un Supertuscan evoca nell’immaginario il casale da-sogno-nel-cassetto in Maremma e il lusso rinascimentale dei vini di Montalcino, Bolgheri & Co, così lui evocava il fascino di una colazione da Gattullo e di un cafferino da Marchesi.
Apro una bottiglia di Terra di Monteverro Igt, sento i frutti rossi, impeccabili, da manuale. E penso a lui, che scende dalla mia macchina, si allaccia il bottone della giacca di velluto blu, sistema i polsini della camicia e se ne va senza neanche girarsi a salutarti.
Perché mentre tu stai per andare a casa, che domani ti alzi presto e vai al lavoro, lui no. Lui raggiunge gli amici.
Non è il tipo che ti fa battere il cuore e sentire le farfalle nella pancia – anzi, parlando del soggetto in questione, mi è pure rimasto il dubbio di essere uscita con un co…… – ma è innegabile che sia riuscito a farmi divertire come non mi succedeva da tempo.
TERRA DI MONTEVERRO IGT
Colline maremmane, tra Scansano e Capalpio. Coccolato dalle lievi brezze marine e dalle cure amorevoli di mani esperte.
Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Petit Verdot. In percentuali variabili in base all’annata.
Lungo affinamento in barrique di rovere francese.
Veste di un rosso ciliegia fitto e impenetrabile. Sfilano marmellata di lamponi e more di gelso, stecca di vaniglia e radice di liquirizia.
Elegante e raffinato, senza sorprese. Il sorso è netto e pulito. Tannini di raso ma ben strutturati si accompagnano a una piacevole sensazione di freschezza.
La bottiglia perfetta per il pranzo Natale, quella che si guadagnerà l’approvazione di tutti i parenti al primo colpo….e, già che siamo in tema, devo ricordarmi di scrivere a Babbo Natale di lasciarmi sotto l’albero anche il grand cru Monteverro :-))
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