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Aria di neve e profumo di champagne | A Gipsy in the Kitchen

Aria di neve e profumo di champagne

di Gloria Ines Colombo

E’ il vino dei desideri, ricamato di paillettes e colorato di polvere di stelle.
A renderlo diverso da tutti gli altri vini con le bollicine ci sono oltre 300 anni di storia.
La sua nascita è avvolta nei misteri e nel silenzio delle abbazie dei monaci benedettini francesi del XVII secolo.
Un abisso di tempo. Un vantaggio incancellabile non tanto in termini di qualità – che in Italia quanto a metodo classico abbiamo fatto passi da gigante – ma di percezione.
In questo i francesi vincono a mani basse.
Lo champagne è un simbolo dell’immaginario collettivo. E non ce n’è per nessuno.
Che poi in Champagne ci sono anche andata e non è tutto questo glamour. Prima di arrivare a Epernay c’è un fabbrica di patatine che l’odore di fritto si è sentito in macchina per giorni. Ma è sotto la superficie che lo champagne dà spettacolo. Dai piccoli vigneron che lavorano in cantine impolverate con attrezzature rudimentali, alle grandi maison come Moët & Chandon, Pommery, Ruinart, Krug che hanno creato i loro imperi nei sotterranei di Epernay e Reims. Lì sotto, tra lunghe gallerie e celle segrete di bottiglie senza tempo, senti la magia.
Aria di neve e profumo di champagne | A Gipsy in the Kitchen Aria di neve e profumo di champagne | A Gipsy in the Kitchen
Vent’anni a rincorrerci senza mai trovarci. Ho perso il conto di quante volte ho cercato di lasciarti, ma siamo ancora qui, seduti al tavolo di un ristorante, con qualche ruga in più intorno agli occhi e
quella sensazione che conosco bene. Che il tempo sia in cortocircuito.
Conosci i miei gusti meglio di quanto li conosca io. Insisti per dividere tutto, per farmi assaggiare i gamberi rossi crudi, la battuta di salmone e il filetto di ricciola mentre fuori l’aria fredda sa di neve. Metto in fila le briciole di pane. Ti guardo e penso che è solo quando siamo a tavola che io e te riusciamo a non litigare, solo quando abbiamo una bottiglia di champagne a dividerci.
Chardonnay della Côte des Blancs e Pinot noir della montagne de Reims e della vallèe de la Marne.
Ha il colore brillante del melograno e le sfumature arancioni dei mandarini.

La più antica maison dello Champagne, fondata nel 1729, non sbaglia un colpo. Un nome che è puro lusso, estasi senza tormento. Spiccano gli aromi di fragoline di bosco, petali di rosa, crostatine di lamponi e polvere speziata di noce moscata.

Aria di neve e profumo di champagne | A Gipsy in the Kitchen
Nel perlage leggero e persistente limpide catene di bollicine si rincorrono all’infinito.
Echi esotici di litchi e pompelmo rosa ne esaltano la freschezza. E il bicchiere è colmo di gioia che spegne la tristezza, di allegria che caccia lo sconforto. Pieno di lacrime che scintillano di rosa.
Brindo a tutte le mie amiche del cuore, che hanno colmato i vuoti della tua assenza e si augurano di vederti uscire dalla mia vita una volta per tutte. Neanche questa sembra essere la volta buona.
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