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Meglio arrossire prima che….. | A Gipsy in the Kitchen

Meglio arrossire prima che…..

Dalla redazione, il nostro Avvocato Federica Brondoni

Potrà sembrare curioso ma durante una giornata concludiamo un sacco di contratti e nemmeno ce ne rendiamo conto. E’ il tipo di contratti per cui non serve sedersi ad un tavolo e firmare una sfilza di clausole scritte in carattere microscopico, ma che è necessario stipulare per fare fronte a tutta una serie di esigenze quotidiane.

Qualche esempio? Comprare il biglietto del metro (contratto di compravendita) e poi salire sulla carrozza (contratto di trasporto); lasciare la macchina ad un parcheggio a pagamento (contratto misto di locazione e custodia); chiamare la dog sitter per portare fuori Baffo (contratto di servizi, nel caso di Baffo con doppia pazienza); farsi un giro in centro con la MiBike (contratto di locazione); inserire una cartolina nella buca delle lettere (contratto di spedizione), e così via. Sono gesti abituali, su cui solitamente non occorre riflettere molto e cautelarsi particolarmente.

Diverso è il discorso di contratti più articolati, dove invece è opportuno informarsi prima su alcuni elementi, valutare alternative sia dal punto di vista della controprestazione che intendiamo ricevere sia dal punto di vista del prezzo che intendiamo pagare per essa. A volte è bene vincere la pigrizia e non fermarsi alla prima offerta che riceviamo (che sia per un abbonamento telefonico o per un paio di fiammanti scarpe da corsa).

Quali sono, allora, gli aspetti a cui prestare attenzione? Sono molteplici, e differiscono a seconda del contratto specifico che si intende concludere.

Per quanto riguarda i contratti che prevedono un abbonamento (è il caso delle telefonia, di internet, dei canali tv a pagamento, dei servizi di streaming), è necessario farsi spiegare nel dettaglio cosa comprende l’offerta proposta col canone pubblicizzato e per che periodo detto canone è valido: sono tantissimi, infatti, gli abbonamenti che vengono tenuti ad un certo canone il primo anno e poi, ad insaputa o quasi del cliente, aumentati in maniera sproporzionata (la dicitura “per il primo anno” di solito nelle offerte è riportato in caratteri piccolissimi accanto ad un prezzo stracciato che, al contrario, è graficamente enorme).

Occhio anche alle penali in caso si intenda risolvere il contratto: sono sicuramente riportate, ma non certo messe in evidenza, nelle condizioni contrattuali che accompagnano l’offerta. Alcuni contratti, addirittura, prevedono una durata minima garantita per cui si è obbligati a pagare il canone per il periodo corrispondente a detta durata, anche se per qualsiasi motivo non si dovesse usufruire in concreto dei servizi dell’abbonamento.

Un altro tipo di vincolo negoziale da analizzare bene è quello relativo alle assicurazioni, sia obbligatorie (ad esempio, quelle per la responsabilità civile automobilistica o alcune assicurazioni professionali), sia facoltative (ad esempio, le polizze sanitarie private, la kasko per l’auto o l’assicurazione per la responsabilità civile degli animali domestici). Le condizioni generali di polizza riportano le eventuali franchigie o casi di esclusione di cui tenere conto in caso di indennizzo/risarcimento, nonchè termini molto precisi per le denunce di sinistro che, se non rispettati, potrebbero rendere vano l’essersi assicurati.

Meno facile è destreggiarsi coi vari contratti bancari (di conto corrente, di mutuo, di gestione titoli, ecc.). Nonostante l’esistenza in Italia di una fitta normativa a tutela del consumatore, di fatto la banca – parte forte del contratto – non solo detta le regole contrattuali, ma ha il potere di mutare le condizioni economiche iniziali mediante una semplice comunicazione di avviso. Ovviamente in tale ipotesi il cliente può recedere dal contratto (in caso di mutuo, tuttavia, il cliente è obbligato a rendere tutta la somma erogata dalla banca per poter legittimamente recedere!), ma di fatto è difficile trovare una banca che predisponga condizioni significativamente più favorevoli di un’altra.

Ricordatevi, in via generale, che qualsiasi contratto per essere impugnato o contestato necessita di essere provato per iscritto. Questo significa che se l’idraulico viene a casa vostra ed effettua un intervento non a regola d’arte e dopo qualche giorno vi si allaga l’appartamento, non potrete fare un granché senza avere in mano una ricevuta di pagamento (e già è difficile averla!) che descriva anche l’operato dell’artigiano. Lo stesso vale per una visita medica, per una riparazione meccanica, per un paio di scarpe difettose (occorre tenere lo scontrino!), e così via.

Insomma, pare una giungla, direte voi. No, non è così grave e non sempre le cose si devono mettere male per forza. L’importante è scegliere con cura la vostra controparte contrattuale, leggere con calma il testo delle condizioni di contratto (fa niente se vi mettono fretta) e se non vi convincono prendere tempo e chiedere consiglio, tipo ad un avvocato…tipo a me!! Non fatevi scrupolo di domandare chiarimenti e di chiedere riscontro documentale dei pagamenti che effettuate. Come amo sempre dire io, meglio arrossire prima che impallidire dopo….

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