
CRAFTERS: JOY LIFESTYLE
Penso che un’attività commerciale non nasca per caso, ma sia il frutto delle esperienze professionali e personali che hanno accompagnato il nostro percorso di vita – almeno così è stato nel mio caso.
Da bambina giocavo a “negozio” e durante gli anni dell’università ho cominciato a lavorare come addetta alle vendite nei negozi Coin e Furla, affiancando al percorso accademico della laurea in filosofia una formazione sul campo stimolante: erano gli anni 90, il commercio era nel suo momento di massima espansione, le file a Natale davanti ai negozi erano la regola, tempi e mondi che sono ormai molto lontani dal panorama attuale.
Non ho paura a dire che le mie esperienze professionali sono state negli anni piuttosto varie e frammentate – addetta ufficio stampa e pubbliche relazioni in un’agenzia di comunicazione, segretaria di direzione, impiegata in settore parabancario – e in questi anni il progetto di avere un giorno un’attività in proprio non è mai svanito.
Circa un anno e mezzo fa ho scoperto il mondo dei market hand-made: ambienti in cui giovani artigiani propongono le loro creazioni e avvicinano un pubblico ampio e variegato in location spesso suggestive. Il desiderio di un’attività in proprio in cui riunire creazioni per la casa e per la persona di artigiani e piccoli brand indipendenti si è trasformato nell’arco di alcuni mesi in un progetto dai contorni sempre più definiti.
In questo periodo di progettazione ho conosciuto artigiani e fornitori che mi hanno dato fiducia e che hanno tifato per me nel momento in cui ho aperto il negozio nell’ottobre del 2017 e che sono tuttora di supporto e stimolo in tanti momenti. Il rapporto con gli artigiani è una parte fondamentale di questo lavoro: riunire in un’unica realtà diverse anime dell’artigianato significa almeno in parte diventare il narratore dei prodotti e di chi li crea cercando di rappresentare realtà anche diverse tra loro in un ambiente armonico e equilibrato.
Nella realtà attuale di predominio del commercio elettronico, il lato umano è fondamentale nell’accoglienza dei clienti in negozio, ma anche nella gestione dei social, cercando di rispondere a messaggi e commenti tempestivamente. Anche quando preparo un ordine ricevuto via mail cerco di farlo con cura, in modo che il cliente che mi ha scelto per il suo ordine e riceve il pacco si senta un po’ parte del negozio.
Ovviamente l’attività di ricerca di nuovi prodotti e artigiani è continua, ma sono sempre più convinta della scelta di privilegiare piccole produzioni indipendenti e resistere a scelte più commerciali e magari “facili” che in questo momento snaturerebbero l’offerta del negozio e confonderebbero i clienti che ormai si stanno abituando ad essere stupiti dall’emporio felice.
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