
Le avventure di Brie e Baku
Mamma cosa vuol dire arriva un fratellino?
Amore vuol dire che dovrai dividere tutti i tuoi giochi con un altro pelosone come te. Che giocherete insieme, vi proteggerete e vi ruberete i biscotti. Vuol dire che in inverno staremo tutti insieme sul divano, mentre d’estate vi tufferete nel mare blu alla ricerca di pesciolini. In primavera cammineremo sotto la pioggia fianco a fianco e al rientro dalla passeggiata berremo il tè insieme seduti davanti alla finestra a guardare il nostro terrazzo inondato di goccioline. In autunno invece farete bagni nelle foglie croccanti.
Grazie mamma, non vedo l’ora che sia qui con noi.
Questa è la versione idilliaca di come mi sono immaginata parlare dell’arrivo di Baku a Brie.
Com’è avere due cani?
Come tutte le cose più belle e importanti della mia vita, questa nuova situazione a 4 è arrivata senza troppo pensarci su. Di pancia, seguendo il battito del cuore. Come quando abbiamo visto Brie. Come quando ho inviato la mia lettera di dimissioni.
Ho chiuso per un attimo gli occhi. Connesso il respiro e ho fatto ciò che dovevo fare. Perché era giusto così.
Procediamo con ordine. Circa gennaio, ho visto la foto di Baku e dei suoi fratellini: cuccioli di pelo impauriti appena trovati da Aipa Alta Irpinia al ciglio di una strada. Non è la prima volta che mi trovo davanti queste fotografie ad Andrea, il capo volontario di questa associazione, abbiamo adottato Brie 2 anni fa e da allora seguiamo sempre ciò che fanno. Ma come con Brie, c’era qualcosa negli occhi di questo peloso che non riuscivano ad abbandonare il mio cuore.
Ne parlai con il mio gitano: i tempi non erano ancora maturi. Stavamo ancora elaborando il lutto per la perdita di Aria, in casa aleggiava la tristezza dei successivi transfer andati male. Stanchi, affaticati: l’inverno era ancora lungo, e noi non pronti ad abbandonare quel senso di torpore che la malinconia ti regala, mentre ti strapazza il cuore come le scrambled eggs che mi piace preparare per il mio gitano.
Così decidemmo di accantonare quel musino: un fratellino peloso per la nostra Brie era nel cuore, ma forse si trattava di porre ancora un po’ di pazienza e scommettere ancora un po’ con il futuro. Parlai con Andrea, che mi disse che Baku era già stato affidato. Pregai che quella famiglia lo trattasse come lo avremmo trattato noi: da figlio.
Passò qualche mese. Passò anche qualche ennesimo transfer, anche questo andato male. Non so come avvenne. Non so cosa ci spinse a fare la scelta definitiva: so che mandai una sera qualsiasi di fine marzo un messaggio ad Andrea. Siamo pronti. Siamo pronti per accogliere un altro peloso. Perché Brie , la nostra adorata principessa, aveva immagazzinato troppo dolore in questi mesi, quel dolore che apparteneva a noi e che aveva fatto suo per renderlo più leggero alla sua mamma ed al suo papà umani. Ed ora lei necessitava di avere un compagno di giochi e avventure, perché il futuro che ci attende è ignoto ma dalla mia personale esperienza è sempre più bello e sereno se condiviso con un fratello.
Andrea mi rispose subito, sorprendendomi: Baku era tornato da loro, era di nuovo disponibile per l’adozione.
Pensai: è un segno del destino.
E il destino arrivò da lì a qualche settimana più tardi. Con un van dal Sud, una staffetta che si fermò a Melegnano dove altri mamme e papà di pelosi aspettavano la loro consegna d’amore.
Non mi ricordo se c’era il sole o se favela freddo. So che ci svegliammo all’alba, il Gitano ed io. Prendemmo Brie, il nostro van e ci avviamo verso il nostro appuntamento con Il destino.
Quando arrivò il nostro carico, quando chiamarono il mio nome e mi diedero in braccio quel piccolo quadrupede puzzolente, impaurito e con gli occhi pieni di amore, scoppiai a piangere.
Perché la Vita riesce sempre in qualche modo ad accordarsi con il Destino, a rivoluzionare le carte in gioco e a sorprenderti con ondate di amore improvvise.
Perché quella settimana ricevemmo l’ennesimo risultato di beta negative ma fummo così presi da questo cucciolo che nemmeno ci accorgemmo di questo fallimento.
Baku: Baku è chiassoso. Baku mi segue come un’ombra e per tanto Brie è la ragazza di papà, lui è un mama’s boy e mi si addormenta sulla pancia quando ho le gastriti. Mi cerca e non mi perde un attimo con lo sguardo. Cerca di saltare sempre sul letto o sul divano.Cammina senza equilibrio e una ne pensa, cento ne fa. Ho passato le ultime settimane a raccogliere la sua pipì e a lavare i pavimenti. Mangia tutto ciò che gli diamo: è più goloso di Brie, salta sui tavoli e quando mi vede cucinare si sdraia ai miei piedi sperando che qualcosa cada, inizia ad ululare perché pretende assaggi di tutto.
E il gitano?Dopo avermi minacciata – il prossimo cane ed esco io – si è completamente innamorato dell’erede maschio. Come c’era da aspettarselo. E’ andato in brodo di giuggiole quando ha capito che questo pelosone è un avventuriero, è coraggioso e spavaldo. Si tuffa dai letti e sfida ogni paura, facendola diventare una conquista.
E Brie? Brie dopo i primi due giorni in cui non capiva, non voleva, non sapeva, adesso la prima cosa che fa al mattino quando si sveglia è andare a leccare il suo fratellino. In area cani lo protegge e quando siamo in giro ha cominciato ad abbaiare a chiunque gli si avvicini. Ha condiviso subito i suoi giochi e la sua cuccia, le su ciotole e i suoi biscotti. Brie, di nuovo, mi ha stupita perché si è rivelata essere ancora più perfetta di come me la immaginavo.
E noi siamo pazzi dei nostri bimbi quadrupedi. Qui sotto troverete altre ricette che in questi giorni sto provando per loro. Vi dico solo che da quando abbiamo smesso di dare a Baku le crocche ai cui era abituato quando era in canile, il suo pelo è diventato di un miele dolcissimo e morbidissimo e profuma di talco.
Tutto questo, non sarebbe mai successo se avessimo lasciato vincere i dubbi della razionalità: due cani, a Milano in appartamento, con la vita che fate?
Eppure.
Eppure siamo felici, e quella tristezza che aleggiava dentro di noi si è alleviata e trasformata in ricordo perché adesso il cuore ha creato nuovi battiti, che potessero così creare nuovi ricordi.
ADOTTATE, NON COMPRATE. I cani si adottano. Ci sono milioni di canili e associazioni che pullulano di pelosi in cerca di amore.
Ecco qui qualche ricetta.
Crema di Avena LALALA e pollo ruspante in un campo di pisellini odorosi.
Prendete l’avena e cuocetela come da istruzioni, ma senza sale, e lasciando che si ammorbidisca molto quindi superando anche di un po’ il tempo di cottura. Quando pronta, scolatela e frullatela con un cucchiaino di parmigiano reggiano. Nel frattempo cuocete al vapore il pollo – che sia di quelli rsupanti e biologici possibilmente – con i pisellini. Recuperate il brodo, e conservatelo per la pappa del mattino, quando bagnerete un po’ di pane secco con questo profumato sapore. Tagliate quindi il pollo in piccoli pezzetti, aggiungete i pisellini e mischiateli nella ciotola con la crema di avena. Buon appetito!
Riso bollito che non sei altro!
Fate cuocere il salmone – un trancio per peloso – al vapore. Nel frattempo tagliate i cetrioli a fettine sottili, poi a cubetti – mi raccomando senza buccia. Cuocete il riso – bollitelo il più possibile, deve essere morbidissimo e stracotto. Scolatelo, passatelo sotto l’acqua fredda e spezzettate dentro il salmone. Aggiungete un po’ di aneto e un cucchiaio di olio di oliva extra vergine.
McBrie e BurgerBaku
Comprate dal vostro macellaio di fiducia degli hamburger di vitello. Cuoceteli alla griglia, morbidi, leggermente al sangue.Insaporite con rosmarino.Nel frattempo fate cuocere delle patate al vapore, privatele della buccia e schiacciatele. Mischiate con della ricotta fresca, o dei caprini. Aggiungete gli hamburger tagliati a bocconi piccoli. Condite con un filo di olio di semi.
Tritami di baci
Prendete della trita di vitello di prima scelta.cuocetela in padella con un filo di acqua e del rosmarino. Aggiungete dei fagiolini, che avrete prima cotto al vapore. A questo punto cuocete due pugni di pasta mista, che sia ben cotta.Aggiungete delle scaglie di grana e servite ai vostri bimbi pelosi affamati!