
Alla ricerca dell’orgasmo perduto
Avete presente quella sensazione di ossessione mista a impotenza di quando si perde qualcosa?
Un attimo c’è e quello dopo non c’è più. Eppure era lì, era sempre stata lì, dove la custodiamo con cura ogni giorno e dove sappiamo di poterla trovare al momento del bisogno.
E così iniziamo a rovistare in tutti gli angoli di casa, a guardare il contenuto di ogni borsetta, a mettere sottosopra ogni cosa, pur sapendo che si tratta di fatica sprecata. Sappiamo che prima o poi tornerà da noi, rispuntando fuori quando meno ce lo aspettiamo, ma nel frattempo l’enigma che si nasconde dietro il grande punto di domanda ma dove cazzo sta continua a ticchettare imperterrito nella nostra testa.
Bene, care amiche mie, a me è capitato di vivere questa sensazione di smarrimento con il mio orgasmo.
La bussola del mio piacere era momentaneamente andata in tilt e non sapeva come fare a trovare la strada per tornare a casa da me, che invece l’attendevo a gambe aperte.
Niente. Nonostante ci provassi in tutti i modi, raggiungere la vetta del piacere sessuale mi sembrava una meta irraggiungibile. Le ho provate tutte, eh: a testa in giù, di lato, di sopra, di sotto, appesa tipo prosciutto, sott’acqua, di notte, di giorno, prima e dopo mangiato, a giorni dispari e a orari alterni, in punta di piedi e persino senza mani. Nada de nada.
Il mio orgasmo era, per come dire, desaparecido.
E non parlo di totale mancanza di piacere, per carità. Parlo piuttosto dell’incapacità di lasciarmi andare completamente a esso, della mancanza di quell’esplosione totalizzante che ti ricorda che l’universo è infinito.
Se da un lato esplorando il mio corpo in solitaria non avevo nessunissimo problema (oh yeah, masturbation is fun! Ne parlo anche in questo articolo: A volte basta un dito – o due), la mia incapacità si scatenava nel pieno della sua forza nella mia sfera di coppia.
Riuscire a raggiungere l’orgasmo a letto era pressoché impossibile. Il mio piacere era bloccato e l’unica ad avere le capacità di trovare la chiave per sboccarlo ero io.
Perché vi racconto tutto questo? Da un lato perché parlare dei miei fatti più intimi con una certa nonchalance mi viene particolarmente bene, e dall’altro perché so di non essere l’unica ad aver avuto questo problema.
Parlando con le mie amiche e confrontandomi con altre donne mi rendo conto che non tutte noi riusciamo a raggiungere pienamente l’orgasmo durante un rapporto sessuale.
Ed è un peccato gravissimo! Si tratta di un nostro diritto e di un nostro dovere verso noi stesse. Se da un lato a volte possiamo facilmente incolpare la mancanza di talento del nostro partner, dall’altro dobbiamo riconoscere che si tratta anche di un nostro limite mentale, spesso indice di blocchi profondi che andrebbero affrontati, ammorbiditi e lasciati andare.
Per quanto riguarda la mia esperienza, ragazze mie, posso dirvi con un sorriso sul volto che, come ogni bella storia, anche questa ha un lieto fine: ce l’ho fatta!!! Ho raggiunto taaaaaanti orgasmi!
Ho iniziato a osservare questa mia mancanza e ad affrontarla dandole amore e attenzione, cercando di capire cosa volesse dirmi. E ho avuto anche la fortuna di trovare qualcuno in grado di risvegliare la leonessa che è in me abbattendo qualsiasi blocco potesse fermarmi dal tornare a raggiungere pienamente il mio piacere sessuale.
Fate lo stesso: trattatevi con amore, datevi attenzioni e, quando sarete pronte, concedetevi solo a chi ne vale veramente la pena.