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Caro Babbo Natale, Giulia vorrebbe... | A Gipsy in the Kitchen

Caro Babbo Natale, Giulia vorrebbe…

Dalla nostra redazione Giulia Piazzi ( giuliastudio_)

Ehi B,

iniziamo questo scambio con sincerità anche perché tu conosci la verità e non credo mi prenderesti sul serio se fossi particolarmente calorosa. Che poi, io lo so bene che tu non c’entri nulla, sei solo una vittima inconsapevole di questa mia repulsione al Natale… troppa fatica, molta sofferenza per tutti quegli anni, però ti confido che ci sto mettendo grande impegno!

Da un paio di anni, da quando trascorro il Natale qui, ne capisco la magia, la sento, ancora non la condivido pienamente ma la riconosco e poi è mia intenzione non interferire con quello che sarà il rapporto di Oliver con questo periodo, anzi, mi piace pensare che lo scoprirò con lui, vivrò la mia seconda possibilità.

Non credo che quest’anno Oliver realizzi ancora molto ma sono certa sarà bellissimo per tutti noi: a casa dai nonni, con le cugine da Oslo, grande festa e felicità a mille.

Tornando a noi, ti scrivo la lista dei libri che ho chiesto in dono, sì, solo libri!

I know, low maintenance 😉

Poi, per il resto che dirti?

Che sono una donna fortunata e molto felice e ovviamente ho intenzione di continuare a impegnarmi per ciò che riguarda la cura nella nostra quotidianità di piccola famiglia in crescita.

Sono grata fino al midollo per il mio lavoro, perché confrontarmi giornalmente con 3, 4 e 5enni provenienti da ogni angolo del globo è un privilegio e un promemoria quotidiano sul fatto che è tutta una questione di punti di vista… per non parlare del divertimento.

Ho il petto che mi scoppia di gratitudine pensando di poter letteralmente testimoniare alla formazione di Oliver.

La sua attenzione a ciò che gli succede intorno, la sua forte curiosità, la dolcezza infinita quando porge un libro a Jørgen e si posiziona fra le sue gambe a leggerlo, la sorpresa nei suoi occhi ogni volta che vede una macchina e puntandola dice BILLLL.

Il buongiorno ai suoi amici animaletti che lo attendono sul tavolino in sala la mattina, i sorrisoni al cibo durante i pasti, il modo in cui impugna i colori quando disegna e i suoi balli quando ascoltiamoThere will be time dei Mumford and Sons e centinaia di altri dettagli che porto dentro.

Caro B, da gennaio tornerò a studiare il norvegese, due sere alla settimana per circa tre ore e spero solo che la stanchezza che si accumulerà non rallenti il mio dipingere, i miei esperimenti con la macchina da cucire e le mie letture, ché io  non voglio passarle le serate incammellata (passami lo slang bolognese) davanti al telefono!

Tu che dici? Ce la faremo?

Inoltre, sono emozionata pensando a come sta prendendo forma la nostra casa; con il nuovo anno realizzeremo un tavolo ad angolo che abbiamo progettato noi, credo verrà fuori una chicca.

Per finire voglio fare un forte augurio a Jørgen per il suo nuovo ruolo al lavoro, conscia del grande impegno e della forte responsabilità che lo animano, sono certa farà molto bene  e voglio continuare a ringraziarlo ogni giorno per la vita che condividiamo: io una cosa così non avevo neanche  il coraggio di sognarla e invece guarda un po’ qui.

Fai buon viaggio B, goditi i giorni intensi che ti aspettano, fatica compresa, e specialmente l’adrenalina che ti porti dietro e semini in giro.

Grazie per avermi letta e take care!

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