
Test dell’HIV – tu lo hai mai fatto?
*a cura di Cristina Buonerba
TheLazyTrotter.com
Buongiorno gitanine e buon 2019! Spero che l’inizio di queste 365 pagine che aspettano solo di raccontare nuove storie sia andato alla grande.
Molto spesso si tende a fare riferimento al nuovo anno come a un’occasione per apportare cambiamenti e nuovi propositi. Io piuttosto lo vedo come un’opportunità per raccogliere i frutti che abbiamo seminato nei mesi precedenti e piantarne dei nuovi.
Non possiamo semplicemente azzerare e ricominciare da capo: sarebbe un pò come nascondere la polvere sotto il tappeto senza apportare nessun vero cambiamento. L’obiettivo, piuttosto, è quello di dare forma a un’evoluzione continua che segua i nostri bisogni e i nostri ritmi, con il solo fine di accompagnarci sempre più vicino al traguardo che desideriamo raggiungere.
Qualsiasi esso sia.
E così, vorrei iniziare questo nuovo anno sulla nostra tanto amata rubrica Red Light Gipsy con un articolo che ci faccia scodinzolare un po’ meno ma riflettere di più.
Su, non fate quella faccia che abbiamo tutto il tempo del mondo per parlare di zozzerie, ma oggi, considerando che gennaio dovrebbe essere il mese delle risoluzioni positive, ci occuperemo di un altro argomento che fa talmente tanta paura che spesso la nostra mente si rifiuta di prenderlo in considerazione, seppure rappresenti una realtà ben concreta.
Oggi parliamo di HIV. O meglio, parliamo del test dell’HIV.
Alzi la mano chi di voi lo fa regolarmente! Come mai vedo così poche mani in alto in sala?
L’idea di scrivere un post su questo argomento mi è venuta qualche giorno fa, quando sul mondo del web ha iniziato a circolare la notizia della morte di Fernando Aiuti, famoso immunologo nonché uno dei pionieri nostrani nella lotta contro questa malattia che, per confermare la sua posizione, fece scalpore con una foto che lo ritraeva mentre baciava sulle labbra una paziente affetta da HIV.
Per quanto se ne parli poco, o molto poco, o per quanto questo argomento venga trattato solo nei circoli omosessuali, il virus dell’HIV continua a essere una realtà con la quale si può vivere e sopravvivere ma verso la quale però non viene prestata molta attenzione in termini di informazione e prevenzione.
Ogni anno in Italia vengono contagiati almeno 4.000 nuovi soggetti, molti dei quali non sono neppure a conoscenza di essere portatori del virus.
Se vi dicessi che gran parte delle mie amiche che hanno una vita sessuale attiva e hanno ormai spento ben più di 30 candeline non ha mai fatto il test, mi credete? E se vi dicessi che tra quelle amiche potreste esserci anche voi, come vi sentireste?
Prima che il cervello se ne vada completamente in pappa e inizi a ripercorrere velocemente l’intera sfilza di fidanzati con cui siamo andate a letto, che abbiamo baciato o persino preso per mano dai tempi delle medie a oggi, direi di fare un respiro profondo e ragionare con calma.
Personalmente mi sottopongo al test dell’HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili almeno una volta l’anno. E questo non significa che me ne vado in giro a partecipare a rave e festini con sconosciuti.
Piuttosto ritengo di essere una persona adulta e responsabile e, proprio perché ho una vita sessuale attiva – seppur sicura – vorrei evitare brutte sorprese che potrebbero sconvolgere la mia esistenza. Non solo cerco di essere certa di stare bene, ma soprattutto di prevenire.
Se da un lato quella di nascondere la testa sotto la sabbia ed eclissare completamente la possibilità di sottoporsi a un test per l’HIV rappresenta un modo piuttosto puerile di affrontare tale questione, dall’altro dobbiamo evitare di riempirci la testa di inutili fregnacce.
Di cosa sto parlando? Dell’utilizzo del preservativo – l’unico contraccettivo in grado di proteggerci da malattie sessualmente trasmissibili – e dell’eliminare completamente dalla nostra mente l’idea di poter diagnosticare lo stato di salute di una persona da uno sguardo o dal contesto in cui vive e lavora.
Ecco un esempio di una conversazione che tutte noi abbiamo avuto con la nostra migliore amica:
– “Alla fine ieri è successo!”
– “Madddai! E com’è andata? Avete usato il preservativo?”
– “Mmhh in realtà no, ma mi fido. Insomma si vede che sta bene, poi conosco i suoi amici e ha un ottimo lavoro. Insomma, se avesse qualcosa lo sentirei”.
Mi dispiace dover distruggere le vostre velleità da medium in grado di riconoscere lo stato di salute di una persona con la sola imposizione delle mani, ma le cose non stanno esattamente così.
Il virus dell’HIV – o di altre malattie sessualmente trasmissibili – non se ne va in giro indossando una giacca catarifrangente o urlando a squarciagola “Hey, sono quiiiii” nel tentativo di richiamare la nostra attenzione. I preservativi non sono una versione buffa e allungata dei palloncini con cui tirarci i gavettoni d’estate, ma un vero e proprio strumento in grado di salvarci la vita.
E poi, volete sapere una cosa? Non fidatevi mai di un uomo che cerca di entrare dentro di voi senza protezioni: significa che lo fa con tutte. Specialmente se si tratta della vostra prima volta. Un consiglio? Se ancora non lo avete mai fatto, fate un test, giusto per dimostrare a voi stesse che alcune paure sono più forti quando rimangono intrappolate nella nostra testa.
Abbiate sempre una confezione di preservativi e non sentitevi in dovere di giustificarvi: alla vigilia del 2020 ogni donna ha il dovere di proteggersi e di farlo senza dover rendere conto a nessuno. E se incontrate la persona che vi fa battere il cuore proponetele di fare il test insieme, si tratta di un modo per avvicinarvi e rendere il vostro rapporto più forte e serio fin da subito.