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Biscotti all’avena, sciroppo d’acero, cocco e gocce di cioccolato

difficoltà: Facile
porzioni:
30 minuti
Ingredienti

120 gr di Farina 1 macinata a pietra
100 gr di gocce di cioccolato amaro
80 gr di fiocchi di avena
20 gr di scaglie di cocco
80 gr di olio di semi di girasole
100 gr di zucchero moscobado
2 uova
2 cucchiai di sciroppo d’acero
1 cucchiaino di bicarbonato
un po’ di sale.
1 cucchiaio di essenza di vaniglia

Passaggi

Mettete nella planetaria le uova e lo zucchero e sbattete fino ad avere un composto omogeneo e morbido: aggiungete olio e sale, sciroppo d’acero e vaniglia. Poi aggiungete i fiocchi di avena – potete anche tritarli se vorrete- la farina, le gocce di cioccolato, il cocco e il bicarbonato.

Quando il composto sarà omogeneo , riponetelo in frigorifero per 30 minuti come minimo – io l’ho lasciato una notte.
A questo punto, forno preriscaldato a 180°C: su una placca disponete un cucchiaio di impasto formando un pallina  – avendo cura di distanziare i vostri biscotti di qualche cm. Cuocete per circa 12 minuti.

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Biscotti all’avena, cocco e sciroppo d’acero.  Bombardati come siamo in questi giorni dalle notizie, ho letto un articolo molto interessante, che vi ripropongo. La scoperta è questa: alcuni tipi di cellule del sistema immunitario (i linfociti T e B) usano la dopamina per comunicare, accelerando la produzione di anticorpi nel caso di un’infezione virale o batterica. La dopamina è un neurotrasmettitore, una molecola-segnale che permette la comunicazione tra le cellule nervose. Viene prodotta principalmente nel cervello ed è centrale nei meccanismi di motivazione e gratificazione, motivo per cui spesso ci si riferisce (in modo non del tutto esatto) alla dopamina come alla “molecola della felicità”. Quando il nostro organismo viene attaccato da un agente esterno, virale o batterico, il sistema immunitario si attiva per produrre anticorpi in grado di riconoscere la minaccia e neutralizzarla. Gli anticorpi vengono prodotti e selezionati in un’area particolare dei linfonodi – il centro germinativo – dalle cellule B. Le cellule B svolgono il lavoro solo se aiutate da un tipo particolare di cellule T, chiamate TFH. L’efficacia e la rapidità dell’impresa dipendono quindi in larga parte dallo scambio di informazioni tra queste due cellule. Ed è proprio in questa fase che entra in gioco la dopamina. Usiamo allora la nostra molecola della felicità – insieme a scorte di vitamine C e D aggiunte a una grande dose di buon senso e dovere civico- per proteggerci: facciamo tutto ciò che ci rende felici. Come cucinare ad esempio .


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DANCE IN THE KITCHEN

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