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Flussi di coscienza

Oggi sono un fiume in piena.
Mi capita spesso da quando ho partorito. C’è chi dice gli ormoni della gravidanza, io preferisco pensare a una nuova consapevolezza di donna, un ripulirmi degli orpelli che avevo prima, dei costrutti per lasciare il posto a una nuova donna: la mamma di Luce.

Si:so già cosa molti di voi diranno…non sei solo una mamma.  No è vero, sono una donna, ma mi piacciono le definizioni.

E in quelle definizioni ci sono universi di emozioni: la figlia di Gianni e Marina, la sorella di Bianca, la fidanzata di Ale…quanti ruoli siamo quotidianamente noi donne? In quanti ruoli decidiamo di entrare, adattarci, e farli nostri, utilizzando ogni volta nuove sfaccettature di anima, adattandoci alla persona con cui ci relazioniamo.

Da quando sono nata, ho sempre voluto diventare mamma. E quando in questi anni ho lottato per diventarlo, con diversi fallimenti e dolori, mi sono sempre dovuta re inventare per non lasciare spazio alla delusione, alla paura, allo struggimento, perchè l’unico ruolo per il quale combatterò sempre per non essere è il ruolo di vittima della vita.

e allora lotta, inventati ogni giorno, spara cazzate per dire a tutti che stai bene sempre, perchè tutti si aspettano solo e sempre questo da te – altrimenti “sei vittima”.

Oggi pensavo a mia mamma. A quanto faccio ancora fatica a perdonarle troppe cose, che rimangono come nodi in gola, e non mi permettono di dimostrarle che la amo, nonostante tutto ciò che mi ha sempre fatto passare e ciò che mi ha causato. Ma è una nonna bravissima e la mia piccola ha bisogno di una nonna così. Io ho bisogno più che mai in questo momento della mia vita degli abbracci di mia madre, ma non riesco.  E ogni volta che attacco il telefono mi maledico perchè penso se questa fosse l’ultima volta che ci sentiamo, come potrebbe essere che ci si saluta senza dirsi quanto ci si ama?

Oggi pensavo a questi due anni: i signori che ci governano hanno mai pensato all’effetto farfalla nel post? Sapete cosa vuol dire essere imprenditori nell’era covid, quando tutti i fornitori esigono essere pagati subito ma tu dipendi da chi invece è legittimato a pagarti a 90 gg data fattura fine mese?

la verità è che ci si sente soli, in balia delle onde. Ci si sente soli, attaccabili. E si viene attaccati, per tutto. Tieni troppo in braccio la bambina, non sei questo non se quello. Eppure tu continui a essere tutto – la mamma di, la fidanzata di, la figlia di, la sorella di, la migliore amica di.  E non molli di una virgola ma nessuno sa quanto ti costa sorridere sempre, esclamare a gran voce che va tutto bene. Ma sapete perchè lo si fa? Per amore. Perchè l’amore che ci guida è superiore a tutte le badilate di accuse, presunte mancanze e errori che ci vengono buttati addosso. Perchè l’amore che porto nel mio cuore per mia figlia e per la mia famiglia è oltre qualsiasi cielo, qualsiasi confine, qualsiasi accusa, qualsiasi difficoltà.

perchè se penso a mia figlia nel mio cuore si accende un coraggio che non sapevo potesse  esistere. Forse mi sbaglio:è quel coraggio che mi ha guidata fino qui, in ogni scelta.

ecco forse questo flusso di coscienza servirà solo a me,ma voglio dirvi una cosa. Anche nei momenti più bui, nei giorni più cupi. Anche quando avrete tutti contro di voi, anche quando farete fatica a guardarvi allo specchio…non dubitate mai di ciò che siete. Non pensate di esser in ritardo su nulla. Non pensate mai che non esiste una soluzione.  Rinnovate le vostre cellule e con loro i vostri sogni.  Fatevi un bagno caldo con il sale grosso, bruciate alloro e incenso e bevete cicoria.  Magari anche un bicchiere di champagne alla sera. Ma ricordatevi sempre che per quanto in difetto e sbagliati vogliono farci sentire, che per quante colpe pensiamo di doverci infliggere, abbiamo sempre una soluzione che ci aspetta, un mare che ci attende con un piatto di spaghetti alle vongole da mangiare con i piedi nella sabbia, ci sarà sempre una maglietta a righe e un cardigan caldo per confortarti, ma soprattutto chi ci ama davvero nonostante tutto sarà sempre pronto ad accoglierci tra quelle braccia che sono casa.

Siate forti, siate generose e impariamo a usare di più l’empatia e meno la razionalità, soprattutto quando parliamo con noi stesse.

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