
Perchè Meghan è la nostra guida di sopravvivenza
Ho cambiato idea. Ho cambiato idea su M. E H. Ho cambiato idea dopo il documentario.
Vi spiego meglio: appena uscito su Netflix il documentario su Harry e Meghan – giovedì 15 dicembre se non erro – l’ho guardato subito tutto. Complice una febbre di Luce a 39, e il suo starmi attaccata come una piccola cozza per dormire, ho passato il pomeriggio sul divano e ho guardato tutti gli episodi.
All’inizio mi sembrava una famosa “baggianata” – come diceva mia nonna. Troppo montata, troppo patinata, troppo anche irrispettosa nei confronti di alcuni cerimoniali di corte che è a abbastanza ovvio che Meghan avrebbe dovuto abbracciare sposando harry. Tutto troppo recitato insomma.
Poi sono uscite le nuove puntate ed è stato l’ì che ho capito, è stato li tutto svelato. Perchè finalmente Meghan ha abbandonato i filtri della vendetta, della rabbia e del puntualizzare e ha lasciato uscire lacrime non scontate, ma soprattutto la verità. Che non è da ricercare nel razzismo – cosa su cui hanno puntato ma francamente non mi sembra qualcosa di così discutibile o rilevabile – o sulla misoginia – altrettanto scontata.
Quando dice “ io ci ho provato, ci ho provato davvero tanto” – la capisco.
Avanti, alziamo tutte le mani : quante volte abbiamo cercato disperatamente di farci amare da nostri suoceri, dalla famiglia del nostro compagno senza davvero riuscirci? Quante volte abbiamo davvero fatto di tutto, e niente è servito perchè poi avverti su di te sguardi di disapprovazione, frecciate continue e continue prese di posizione contro la tua persona?
Io sempre: e ci sto lavorando perchè davvero qui si parla di karma compensativo e di problemi nella figura del ruolo della madre in senso ampio. Ma questo è materiale per un altro post.
Però nel mentre che ci lavoro, che indago i miei errori, i miei atteggiamenti sbagliati, quanto male fa vedersi rifiutate, non accolte, non amate per quello che siamo davvero, nonostante tutti gli sforzi che abbiamo fatto per mostrare solo i lati belli, amorevoli e accogliere, amare queste famiglie come se fossero le nostre e mostrare indefessamente rispetto in nome dell’amore che portiamo ai nostri mariti/fidanzati/compagni?
Vi racconto una cosa: io ho avuto pochissime relazioni serie. Le ho sempre cercate ma sono sempre stata lasciata perchè cercavo la serietà e l’amore senza fine anche in avventure dal sapore di sale, mare e leggerezza.
Ho sempre sofferto di ansia da separazione cosa che mi ha sempre fatto legare troppo in fretta e troppo stretta a uomini, ragazzi – che di legarsi non avevano alcuna voglia tranne di notte per soddisfare necessità carnali. Alle quali io non mi sono mai sottratta proprio per la mia assoluta necessità di sentirmi amata, di compiacere e venire così accolta.
Comunque, torniamo alle mie relazioni serie: 4 in tutto. Una con Enrico – primo amore, ma amore vero. Il primo a cui ho concesso il fiore della mia illibatezza, in un dormitorio di Boston e con cui la relazione è andata avanti anni e anni e anni ma che di fatto non ha mai sforato nella sfera di entrambe le famiglie se non “ per sentito dire” ( mamma esco con enry, mamma vado con enry al cinema e via dicendo). Troppo giovani, all’alba dei 18 anni ma con tanta voglia entrambi di viverci. Poi c’è stato Giuseppe – avvocato per cui ho perso il sonno, la testa e il cuore e forse anche la ragione per anni e anni e anni e con cui avrei fatto subito dieci bambini. Lavoravo da Chanel, l’ho abbordato a un bar in pausa pranzo in via monte bello, l’ho rincorso fino a Bali per essere bidonata in un hotel a Singapore. Ci siamo amati a Parigi, ci siamo amati anche quando non potevamo. Ma lui era molto affascinante, e i tempi non ci hanno mai fatto trovare abbastanza maturi entrambi per rimanere solidi e ancorati nel germe di quell’amore che provavo ma che forse faticava a sbocciare e radicare anche nel suo cuore. Fatto sta che nè lui ha conosciuto i miei, nè io i suoi.
Poi c’è stato Giorgio. Ahhh Giorgio. Ho lasciato la mia Milano per lui, la mia casa, tutto. E mentre lì davvero i ti amo erano belli, tondi e accompagnati da tanto altro, ho costruito un amore fatto di viaggi, sorprese ma anche aimè di aspettative che forse lui non era in grado di sostenere. E poi è arrivata la sua famiglia: come una bomba. Perchè io non ero abbastanza per il loro primogenito – anche lui – avvocato. Perchè la mia laurea era fuffa rispetto alla laurea in giurisprudenza. Perchè il blog era da psicopatica. Perchè insomma tutto non andava bene e quando ho scoperto che suo padre addirittura pregava che ci lasciassimo e mi malediceva in silenzio con reali pratiche voodoo- non commentiamo epr favore – ….beh lì è stata la goccia soprattutto perchè Giorgio stesso non è stato in grado di difendermi. E ha deciso di stare con la sua famiglia, in una guerra in cui di fatto non richiedeva lo schierarsi ma l’avvicinarsi di più.
E poi c’è il mio gitano, e in dieci anni di amore credetemi ne abbiamo vissuti 20 – tra viaggi, fecondazioni, perdite, lavoro, gioie, liti, incomprensioni amore amore , cani, van, bimbe. E famiglie, ma non starò qui a parlare di questo nello specifico per rispetto della privacy – questa sconosciuta che galoppa e però viene giustamente richiesta da un mio moto dell’anima.
Io capisco Meghan.
La capisco benissimo.
Capisco tutto lo sforzo. Capisco il dolore. Capisco poi il risentimento. Il non essere accettata, amata dopo che si è fatto di tutto per esserlo. Dopo che si sono fatte rinunce, che si è investito tanto amore, sogni e dedizione. E tutto viene infranto perchè magari un’unica persona di questa famiglia decide che no, non vai bene. Entrano in gioco ritrosie, gelosie, morbosità e tu sei inerme, completamente travolta da un’onda anomala che rischia di sommergerti.
Sono arrivata a un punto, che sentivo non solo la mia anima malata, affaticata, delusa. ma anche il mio corpo.
Cosa si fa in questi casi?
Esattamente quello che ha fatto Meghan: ci si protegge.
Si ascoltano podcast, si trovano guru energetiche, si torna da amici persi da anni per ricordarci chi siamo, ci si inventa una nuova femminilità.
Si va via.
Si evitano certe situazioni.
Si guarisce e sul percorso della guarigione tutto è lecito perchè solo allora ogni decisione, ogni cura extra, ogni egoismo ci è legittimato – a noi che manco sappiamo cosa voglia dire essere egoisti.
E allora brava Meghan: tra coperte di cachemire, completini in sangallo e orti e galline hai fatto quello che tutte noi stiamo cercando di fare quando il tuo cuore arriva a non potercela più fare davvero.
Perchè di questo si tratta: ricominciare a stare bene, proprio per tutto l’amore che nutriamo per chi abbiamo scelto di avere accanto . Per la vita che abbiamo immaginato, sognato e voluto.
Si parla di disfunzionalità, e non importa se è un macro cosmo come quello dei relazioni di Inghilterra o di un micro cosmo che si sviluppa all’interno della nostra famiglia. Disfunzionalità è, e come tale va trattata e bisogna distanziarsi.
Non solo: Meghan ha avuto contro anche la sua famiglia.
Io per anni ho avuto contro mia madre, e tutt’ora è. Quindi oltre a doverti difendere da chi non vuole accoglierti ti senti anche la figlia di nessuno. E fra un fottuto male. Se non fosse stata mia madre – per darvi la misura di quanto ho sofferto e soffro – l’avrei denunciata per molestie. E la cosa più assurda è che non sto esagerando.
Quindi: da una parte il dolore di non essere accolta e amata, la paura di perdere o rovinare la tua relazione per questo – hello?!Il maschio e la famiglia, vedi la storia antica di Edipo – dall’altra il doverti difendere da chi ti ha messo al mondo, attenta a fuoco amico che spara senza ritegno e con imboscate. E poi il mondo che giudica, si schiera, entra in fatti che non riguardano.
Meghan ha dovuto combattere tutto questo in scala da 1 a 100 davanti a un mondo giudicante. E nel mentre portare avanti la sua maternità, il suo lavoro, la sua persona. Nel mentre che era in gravidanza e sapete cosa succede alle donne in gravidanza? Siamo invincibili si, ma abbiamo la necessità di sentirci amate, accolte e protette.
E non è facile, e le lacrime scorrono e ti senti umiliata, ti senti davvero data in pasto ai lupi perchè quando qualcuno decide che non vai bene per la sua famiglia, farà di tutto per eliminarti da essa.
E allora non ti rimane altro che prendere le tue cose, mettere via tutto quell’amore che avevi pensato sarebbe giunto al cuore di queste persone e andare via. Abbandonare le aspettative, perdonare i tuoi errori – perchè nessuno è al riparo da questi anzi. E andare via, immaginare una vita diversa senza queste persone. Poi per la legge transitiva per cui tutto cambia, magari cambierà di nuovo ma ora l’unica cosa che bisogna avere a cuore è “guarirsi” da ciò che fa male e che spina il cuore. E proprio epr non continuare a fare errori, per non diventare ciò che non si è, per non rovinare tutto, si mette un punto fermo, e si accoglie nella propria vita solo chi vuole esserci – senza drammi, senza pretese a amandoti per come sei.
ragazze il rapporto con le famiglie acquisite non è cosa semplice. Puoi essere fortunata e può andare tutto bene, ma puoi essere invece che come il 90% delle donne non vada bene. E si hanno problemi con la suocera che sembrano invalicabili e che fanno malissimo – perchè non mi vuole? Perchè mi tratta così? Che problemi ha per la sua cattiveria nei miei confronti? ( quante volte ce lo siamo chieste?)
E puoi continuare a compiacere, a provare a cambiare le cose , puoi pietire il rispetto che dovrebbe esserti dovuto a prescindere.
Ma quando tutto continua a essere di punta, siate cerchio. Chiudetevi in maniera circolare, sapendo che potrete sempre tornare linea retta e duttile e accogliente. Ma smettete di ostinarvi nel cercare di farvi accettare quando comunque qualsiasi cosa farete, non andrà bene.
Quindi viva Meghan. Coraggio ragazza, hai fatto tutto bene. O forse no, ma comunque nessuno aveva il diritto di farti sentire così male, di entrare nella tua anima e provocarti tanto dolore.
Team Meghan.