
Una settimana in Norvegia
Per chi mi segue da tempo, sa quanto io amo il Grande Nord.
Un retaggio di qualche vita passata?
Un pensiero fisso, quasi. Un desiderio che si trasforma in una voglia di. Vivere là, assaporare il vento freddo, scappare da questa cupola di nebbia padana, fatta di smog e tempo instabile che porta raffreddori, tossi e ostruisce il respiro.
Amo quell’aria rarefatta che ti avvolge appena arrivi in Norvegia. Amo i norvegesi, nella loro semplicità disarmante eppure così lineare e intelligente.Amo il salmone affumicato, la senape comprata al porto di Tromsø, il profumo di cannella ovunque.
Siamo partiti il 29 dicembre, tra mille dubbi e perplessità. Dubbi di altri, sia chiaro: la bambina è troppo piccola, follia andare così al freddo.
Ma in cuor mio sapevo che stavo facendo la cosa più giusta. Sapevo che i bambini si adattano molto meglio di noi e sapete perchè?Perchè la loro casa siamo noi: il nostro abbraccio, il nostro profumo.
Per il resto facile: si fa ricerca. E come mi ha sempre detto la mia naturopata, si stratifica con la lana. La lana accoglie, accudisce e protegge e non c’è niente di meglio di questo per ripararsi dalle intemperie.
Luce è stata meravigliosamente bene a -15. Non ha battuto ciglio durante le passeggiate che ha accolto con felicità cercando le renne e imparando il suono dei loro passi ovattati dalla neve. I suoi occhi si sono fatti ancora più azzurri e hanno scrutato l’orizzonte cercando le orche tra le onde di un mare ghiacciato.
Avevo un disperato bisogno del vento del Nord, perché non è solo leggenda: il vento del nord pulisce i pensieri, spazza via i dubbi. Chiarisce gli intenti. La Natura ti sovrasta, questa Natura che qui, è così protetta. Non ci si pone nemmeno il problema del contrario perché siamo noi umani a essere ospiti. Le città sono piccoli paesi accoglienti tra piccole luci gialle, stelle appese alla finestra, neve e fiordi.
Il profumo dei Boller e del caffè caldo diventa familiare e ti strappa un sorriso ogni volta che a qualche stazione di servizio vedi la scritta dell’offerta della mattina.
Abbiamo organizzato il viaggio con Lisa e Emanuela di Insafari: una piccola agenzia dal cuore grande che sa come organizzare viaggi su misura, sa guidarti nelle scelte e soprattutto ci mette passione e amore come se i protagonisti del viaggio stesso fossero persone della loro famiglia, e non clienti.
Vi racconto cosa abbiamo fatto.
Con Lufthansa abbiamo da Milano in Norvegia e ritorno. Consiglio lo scalo a Francoforte perchè è un aereo porto ben attrezzato con ristorantini di ogni genere e un duty free pieno di tentazioni dove potersi perdere nel mentre che aspetti la coincidenza.
Siamo arrivati e abbiamo preso la macchina a noleggio: guidare nel mezzo del bianco, sul ghiaccio, tra la neve è mistico.
Prima tappa: Hamn in Senja.
Cosa posso dire di questo posto: camere che sono piccoli appartamenti accoglienti a capofitto sul mare. Zuppe di pesce calde e grandi e comode poltrone per accogliere letture sotto le coperte mentre fuori nevica e il vento del Nord racconta favole antiche.
Qui è possibile fare diverse escursioni sotto la guida esperta e colta di Daniele che con dolcezza vi accompagnerà tra tradizioni nordiche e fatti curiosi della zona.
Si può fare il bagno nell’idromassaggio bollente con -10° guardando il mare, e correre poi in sauna.
Si può ciaspolare tra neve spiaggia e mare alla ricerca della Aurora Boreale.
Si può andare in canoa tra i fiordi.
Si può provare l’esperienza di pescare tra i fiordi ma anche fare una degustazione di birre locali.
Le esperienze sono tantissime e varie, e l’hotel è confortevole: quello che serve per staccare la testa e rigenerare il cuore. Mi sono sentita in famiglia, protetta.
Quando viaggiate ricordatevi sempre di abbracciare tutto ciò che incontrate nel paese che visitate: usi, costumi, cibo, quotidianità. Vivete come un Local. Io consiglio sempre di farsi un giro nelle gastronomie e nei supermercati di paese.
Guidare nel bianco dei paesaggi per spostarci da un posto all’altro è stato una potente medicina. Mi ha davvero rilassata e trasportata in un mondo surreale e al tempo stesso magico e tangibile. Ve lo consiglio.
La seconda tappa è stata da Marco e nel suo Nordlight.
Marco è un ragazzo italiano che approdato a nord di Tromsø non è riuscito più a portare via il suo cuore da qui. Ha comprato un terreno e ha costruito una casa sull’isola di Vannoy, sospeso tra mare e fiordi e protetto dalla magica Aurora Boreale.
Il suo obbiettivo è costruire una biblioteca artica che possa cementare uno spirito di comunità globale, e al tempo stesso conservare i ricordi di grandi scrittori tra parole e pagine di carta.
La casa è accogliente, passerete serate a meravigliarvi davanti a una bellissima aurora che potrete osservare anche mentre vi addormentate nel vostro letto grazie alle finestre grandi .Se siete fortunati avrete la gioia di assistere nel fiordo davanti a voi al passaggio delle orche. Avrete le renne che vi vengono a trovare.
Da qui si possono organizzare con Marco escursioni in barca e ciaspolate.
Quello che amo del Nord è l’amore per i dettagli, per le piccole cose, per i piaceri della vita che si traducono in intimità casalinga e calore accogliente.
Per chi ci segue da un po’ sa che siamo stati anche in estate in queste zone ma ammetto che l’inverno nordico mi ha rubato il cuore. E come dice un famoso proverbio norvegese: non esiste il tempo sbagliato ma solo i vestiti sbagliati.
Quindi attrezzatevi per bene e preparatevi. L’avventura più poetica della vostra vita vi aspetta.