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A St Tropez. Una guida.

Ci sono situazioni che non possono essere risolte. Perchè risolverle vuol dire spezzare un cuore già infranto e calpestarlo con degli stivali appuntiti.
Ci sono situazioni che bruciano di ira, odorano di rabbia e si raccontano nel dolore del vuoto che creano e che lasciano dei buchi talmente grandi che non puoi nemmeno pensare di colmarli ma solo di costruire intorno ad essi qualcosa di nuovo.
E poi c’è il mare. Ci sono le amiche. C’è il sorriso di tua figlia. C’è il rosè freddo insieme alle ostriche. C’è il burro, c’è il croissant sfogliato perfettamente e la baguette calda per colazione con la perfetta composta di lamponi – acida ma dolce, confortante al punto giusto. E c’è una via piena dei tuoi negozietti preferiti, strade che risuonano di francese e ristoranti assurdamente cari ma tanto deliziosi.
E sicuramente non guarisci all’improvviso e il sorriso lo devi ancora un po’ forzare si. Perchè quando chi tradisce è chi hai amato di più, non è più così facile sorridere. Ma puoi leccarti le ferite e procedere a piccoli passi leggeri – forse un po’ incerti ma perchè non far si che quell’incertezza di cammino sia solo una parentesi momentanea, e questa parentesi magari possiamo farla profumare di caffè freddo e croissant.

Sono partita con la mia bambina, in un giorno di inizio estate: con la macchina carica di secchielli, costumi e abiti bianchi, la mia Luce che cantava In fondo al Mar e qualche lacrima in gola che grazie a una playlist fatta di Tiziano Ferro e Antonello Venditti sono riuscite a sgorgare. Piangere fa gli occhi belli.

Abbiamo dormito da Le Toison D’Or: un campeggio chic alla francese con bungalow accoglienti e arredati in maniera basica, ma curata. Questo indirizzo è una chicca: segnatevelo. E’ un villaggio con all’interno un supermercatino, un caffè, un ristorantino. E poi sei sulla spiaggia. A un passo dal bungalow trovate sia spiagge libere che attrezzate. Inoltre sei a Ramatuelle che è una chicca.  C’è la seguirti h24 e all’interno si circola con le golf car.

 

Cose da fare a St Tropez:
Mangiare ostriche e bere rosè nella piazzetta dietro il mercato del pesce. Il gestore e proprietario è il tipico burbero francese ma ha un cuore d’oro. E i suoi frutti di mare sono davvero una libidine.
Lì accanto c’è la fromagerie du marchè: inutile dirvi che dovete fare incetta di qualsiasi cosa vediate all’interno.
Ricordate: non si torna da St Trop senza un Antik Batik. Nello specifico: scegliete uno dei loro bellissimi gilet.
Fatevi fare la fotografia della pupilla dal negozio al porto: il più bel souvenir di viaggio.
La prima cosa che dovete ordinare al ristorante, essendo in Francia – senza dubbio il purè di patate e tartufo e le French Fries al tartufo.
Una colazione al cafè de Paris al Porto: baguette calda, burro e marmellata.
Una cena da Salama: ristorante marocchino molto chic. Non perdete il loro mojito
Il mercato: ogni sabato e martedì. Andate presto presto per evitare il caldo e la gente e lasciatevi rubare il cuore.
Una tarte tropezienne nella pasticceria che l’ha inventata.
Shopping e possibilmente pranzo al Cafè 55. Storico posto. Qui ho comprato un abito e un pupazzo per Luce, e la borsa da spiaggia che mi accompagnerà questa estate.

Comprate ortensie e rose da far essiccare alla bancherella dei fiori in centro a St Trop.

Non siate severe con voi stesse.St Trop è cara. Anche se cercate di spendere poco. Quindi godetevela. fate un respiro e pensate che vi meritate tutto. E che al rientro magari venderete un paio di abiti in più e rinuncerete al cappuccio per un paio di settimane ma va bene così.

E poi portatevi tanti abitini carini e lasciate che il profumo di baguette salvi il -vostro – mondo.
Ricordate che le autostrade in Francia sono rognose: ci sono i caselli ogni 20 minuti sulla strada che ci separa da St Trop: ma si può pagare con carta contactless – il telepass italiano non funziona.

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