..just a perfect day – from marieclaire.it with love
― Julia Child
Mettiamoci a disposizione delle stagioni.
E’ vero, è il mio mantra.
E l’ho imparato bene.
Ho imparato che le pigne che cadono dagli alberi possono essere conservate e diventare il perfetto centrotavola per le cene invernali.
Ho imparato che le foglie gialle e rosse, il profumo di legna bruciata, le domeniche uggiose sotto le coperte, danno una serenità impagabile.
Ho imparato che i biscotti di Natale buoni come quelli che faceva la tua mamma non li mangerai mai più. E anche se ci provi tu, a farli, beh, non avranno mai quella punta di bontà, di pace, che sprigionavano quando uscivano dal forno della cucina, e tu eri in sala, con il pigiama bianco a fiocchetti rosa, guardavi assaporando ogni minuto “Alla scoperta di Babbo Natale”, canticchiando a memoria la sigla, con quel profumo di Viks che emanava la pezzuola calda, appoggiata al cocker di peluche, attendendo con impazienza quei cuoricioni di pasta frolla cosparsi di zucchero a velo che la tua mamma ti portava prima di dormire, con il latte.
Ho imparato che nulla è più liberatorio di lasciare che le onde del mare accarezzino le gambe, mentre lasci defluire ogni negatività, ogni pensiero triste, ogni cosa. E che vivere da zingara, con sabbia ovunque e tra capelli ti libera e ti pulisce mente, animo e cuore.
Ed ho anche imparato che il sole caldo è il miglior antidoto per brufoli e cattivo umore.
Autunno e le zucche.
Per me autunno è zucca.
Arancio.
Le foglie che cadono, gli occhi che si perdono nella serenità del cambio stagionale.
E’ camino acceso, profumo di pioggia.
E’ la passata di zucca.
Zucca zucchetta
1 zucca tagliata a pezzi
basilico
2 patate
2 cucchiai di philadelphia / o panna / o creme fraiche
Mettere la zucca e le patate tagliate a pezzi in una pentola e coprire a filo di acqua. Mi raccomando, l’acqua non deve essere troppa, ma appena sufficiente a coprire la zucca.Salate, mettete basilico e lacsiate cuocere fino a quando zucca e patate non saranno morbidissime. Passate al mini pimer tutto, aggiungendo altro basilico e la creme fraiche, e se vi piace, un filo di curry. Servite calda.
Inverno.
L’inverno e il Natale.
Eh si perchè per quanto zingara io sono, a Natale mi trasformo nella gemella siamese di Martha Stewart, la suoneria dell’iphone intona solo jingle bells dal 10 di novembre e la mia casa è tutto un brillare di rossi, verdi, campanelli e lucine.
Il Natale.
E i famosi biscotti della mia mamma.
Che vennerro pubblicati anche su A Tavola e su Gioia Tavola, negli sberluccicanti anni 80, quando ero una nana dai capelli riccioli e dal naso a patatina.
“ Biscotti di Alice”
Primavera
Primavera, svegliatevi bambine.
primavera e i fiori rosa.
Primavera e i sensi che si destano.
Primavera e l’aria tiepida.
Primavera e le rondini, e la pasqua e i progetti per l’estate.
Primavera e Milano bella come non mai.
Primavera e io divento vostra signora delle madeleines.
Punto.
Le amo. Sia dolci che salate.
Madeleines ai lamponi
Preparazione: Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso (God save il minipimer!). Aggiungete progressivamente la farina e il lievito, poi unite il latte e il burro ammorbidito. A questo punto aggiungete la vaniglia: mi raccomando però che sia buona, ottima e soprattutto bio. Mettete l’impasto in frigorifero per almeno 30 minuti. Nel frattempo preriscaldate il forno a 230°C. Versate poi un cucchiaio di impasto in ogni alveolo, e un lampone in ogni cucchiaio e infornate a 220°C per i primi 4 minuti. Poi abbassate la temperatura a 180°C per altri sei minuti.
Le pesche e la mia ricetta preferita, del Cavoletto di Bruxelles.
Il cavoletto di Bruxelles, che io amo, che il suo libro mi fu regalato un compleanno dalla mia Caterina e ora non lo lascio più.
Il cavoletto di Bruxelles, che appena ti trovo ti ricopro di Stella perchè tu sei proprio top e adoro ogni tua ricetta.
Il cavoletto di Bruxelles per me è estate, sempre.
Provare per credere. Ode quindi sempre al cavoletto.
Crostata di pesche bianche del Cavoletto
4 pesche bianche zibbibo
200ml di zibibbo
100g di zucchero
il succo di 1 limone
100ml
acqua
per l’impasto da crostata – io lo ammetto, uso le basi di pasta frolla già fatte….
farina 175g
burro 125g
zucchero 25g
tuorlo 1
2 cucchiai di acqua fredda
una presa di sale
1 albume per spennellare
per il ripieno
burro 150g
100g di mandorle sbucciate
80g di nocciole tostate
100g di zucchero
3 uova
la buccia di mezzo limone
estratto di vaniglia
Per l’impasto: sbriciolare il burro, freddo e tagliato a pezzettini piccoli, con la farina, lo zucchero e il sale, e fare assorbire tutto il burro.Aggiungere, in mezzo, il tuorli e l’acqua, e impastare velocemente in tutto. Avvolgere con pellicola e lasciar riposare in frigorifero per un’ora.
Nel mentre preparare le pesche: lavarle, e tagliare ogni pesca a 8 spicchi. In un pentolino, portare a ebollizione il vino con lo zucchero, il succo di limone e l’acqua. Diminuire il fuoco, aggiungere le pesche e lasciar sobbollire per 5-6 minuti (le pesche non devono spappolarsi).
Con la schiumarola tirare su le pesche, poi far bollire il liquido finché sia ridotto a un quarto, diventando denso e sciropposo.
Riprendere l’impasto e stenderlo sottile.. Foderare uno stampo da crostata, bucherellare il fondo con una forchetta, aggiungere un foglio di carta da forno, coprirla con le palline da pasticceria o del riso, dei legumi secchi e infornare a 180° per circa 20 minuti o finché l’impasto sia cotto ma non dorato. Sfornare, togliere carta e peso, spenellare la crostata con l’albume leggermente sbattuto, e rimettere in forno per 2 minuti. Sfornare e lasciar intiepidire.
Preparare il ripieno: nel frullatore ridurre in polvere le mandorle insieme alle nocciole. Frullare il burro a temperatura ambiente insieme allo zucchero in modo da ottenere una crema. Aggiungere poi, sempre frullando e gradualmente, le 3 uova sbattute, l’estratto di vaniglia, e infine la farina di nocciole/mandorle e la buccia di limone. Frullare fino a ottenere una crema bella omogenea.
Versare la crema nella crostata, adagiarci gli spicchi di pesca, premendo un po’, e infornare il tutto a 180° per circa 30 minuti o finché il ripieno sia gonfio e dorato. Sfornare, riscaldare leggermente la gelatina di zibbibo e spennellarne generosamente la torta ancora tiepida. Lasciar raffreddare del tutto e conservare al frigorifero prima di servire.
11 Comments
mamma mia che scorpacciata di Alice, questo post!
non avrei mai immaginato dopo la VFNO di trovarti così carica!
Io sono contenta della nuova Alice, adoravo la vecchia, e stra amo la nuova.
Santa sia fatta la sabbia di Formentera e lo scrub che ti ha fatto all’anima!
io comincio a stampare, e a raccogliere le ricette di Alice, altro che cavoletto!
<3<3<3
bello…scrub dell’anima!
ADORO.
tanto amore a te
Cara Alice, quante novità nel tuo blog (ho per un attimo pensato che un virus che mi avesse indirizzato in un sito diverso!)…ma ho subito riconosciuto il tuo stile 🙂 …con un pò di calma recupero i post passati.
Dicevo, quante novità! Spero corrispondano ad altrettante novità nel tuo cuoricino e nella tua vita! Nina
cara nina!eccoti!mi preoccupavo che non ti avevo ancora sentita. COme stai?
ti abbraccio forte
magia! ho chiuso gli occhi e le ho viste passare tutte e quattro queste stupende stagioni!
e ora ho solo voglia di viverle a pieno!
perchè hai ragione: bisogna seguire il ritmo…
c’è una poetessa Sarda, Maria Lai, che dice “Non importa se non capisci, segui il ritmo”. Un insegnamento da applicare alla vita. Stiamo sempre li a chiederci il perchè, il per come, dove ci porteranno gli eventi, il futuro… relax! una bella zuppa e tutto si sistema 😉
Ieri vi ho seguiti da lontano, sono sicura sia stata una bellissima serata!
il 13 spero di viverla qui a Roma, ma non sarà la stessa cosa: Milano è sempre Milano!
Un bacio e buon weekend! anzi… buon trasloco!!!
Stefy
ciao stefy!
sarebbe molto bello se tu venissi il 13!
fammi sapere!
ps.. traslocco sarà il 15!abbiamo tempo ancora!
love
è veroooooooooo
è che non lavorando tutti i giorni mi sembrano uguali… uff… la noia… 😉
sei mai stata a madrid?
vado due giorni il 24 e 25!
Stefy
uuuu madrid….tengo mucho calore!ahhhh che bellezza.
Si sono stata circa tre volte, ma se ti servono indirizzi uno dei miei amici espanioliti della isla bonita è madrileno, posso chiedergli di mandarmi un po’ di suggerimenti per te…fammi sapere.
Comunque madrid uao. Come tutti gli spagnoli.
love
x
inizierò a provare i biscotti…mi eserciterò!! in 111 giorni riuscirò a farli venire buoni buoni coem i tuoi!!
è la mia mamma qui, la cuoca in questione.
fammi sapere come vengono!
bisou
Ma che meraviglia, ho sentito il profumo di ogni stagione nelle tue parole..
Grazie
Baciii
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